Possibile iniziare il processo del lutto prima della morte di una persona?
Possibile iniziare il processo del lutto prima della morte di una persona? Mi spiego meglio. Ho sfortunatamente subito la perdita di due persone molto importanti per me, a distanza di poco tempo e per entrambi la causa è stata la malattia. Mio padre è morto un anno fa dopo aver lottato per mesi. Durante questi mesi sapevamo bene che sarebbe morto, e non ho fatto altro che immaginare quel giorno fino a che non è arrivato. Elaborare il lutto è stato molto faticoso. Appena una settimana fa ho perso mia sorella. Era malata da un anno ma in una settimana la situazione è peggiorata improvvisamente. Anche in questo caso, a circa un mese dalla sua morte, quando avevo capito che non sarebbe sopravvissuta se non grazie a un miracolo, ho pianto molto e mi sono disperata immaginando la sua assenza. E' stato un incubo. Mi sembra strano, però, ciò che provo ora, ovvero una eccessiva tranquillità. Ho paura di illudermi che sia consapevolezza, ma che invece sia solo un modo per distaccarmi dalla realtà. Mi è sembrato più doloroso il momento della realizzazione della sua futura morte, come se il lutto sia iniziato in quel momento. Può essere possibile, o devo aspettarmi un crollo? Grazie.
Buongiorno Francesca. Rispondo seccamente alla domanda basandomi anche sulla mia esperienza personale: sì! Il lutto è qualcosa di estremamente naturale ma estremamente complesso, complesso nel senso che è estremamente variabile da persona a persona, da evento luttuoso ad un altro. Secondo i più riconosciuti manuali, un lutto si considera risolto naturalmente se non supera i 6 mesi, ma la domanda che porrei è: quando inizia il lutto? Non sempre si può identificare il lutto con la morte o la scomparsa di una persona (o animale) dalla nostra vita, ma secondo me inizia nel momento in cui si integra la mancanza dell'oggetto del lutto con il continuare delle nostre vite. personalmente ho perso il padre, e a parte il pianto nel momento dell'ultimo respiro, non ci sono stati momenti di totale sconforto come ci si immagina. Avevo cominciato molti anni prima ad immaginare il momento della sua dipartita e ad immaginare (ed agire) come sarebbe stato proseguire il cammino senza questa persona importante al mio fianco. Altre persone invece, nell'istante della morte non provano sconforto, ma sono in uno stato "semi-dissociativo" in cui non sono pienamente consapevoli dell'accaduto, ma possono divenirne consapevoli anche a distanza di mesi. Rispetto alla sua ultima domanda, "devo aspettarmi un crollo?": potrebbe succedere se nel tempo della malattia non ci fosse stata una prerielaborazione efficace, ma potrebbe essere che invece sia davvero consapevolezza...ciò che credo possa essere utile è che più si attende e ci si aspetta qualcosa, più aumenta la possibilità che accada (autoboicottaggio) e qualora accadesse si porterebbe una serie di sensi di colpa per non "averlo provato prima"...ci si perdona con difficoltà il non aver sofferto "abbastanza"...in realtà ciò che proviamo è nel nostro corpo e non dovremmo sforzarci di provare qualcosa che non proviamo, come non dovremmo soffocare una emozione che proviamo.
So che non è una risposta, ma spero possa aiutarla a riflettere su alcune cose che penso possano passarle per la testa
Cordiali saluti