Cosa posso fare per limitare la mia gelosia?
Salve a tutti io ho un grave problema,non so se può definirsi tale ma per me é così. Sono fidanzata con un ragazzo calabrese da due anni e mezzo quasi e ancora non riesco a fidarmi di lui,sono ossessionata da tutto ciò che lo circonda e la mia gelosia non mi da pace,sebbene i miei genitori siano una coppia molto unita. Lui e da un anno e mezzo che é salito per starmi accanto e io lo apprezzo molto ma ho paura di perderlo. Non mi da motivo di preoccuparmi eppure ho sempre il timore che lui non mi voglia più bene e si innamori di qualcun'altra, sono arrivata a tiro di odiare le altre donne e ho pensato di farla finita per non creare problemi a nessuno. Lui per me é tutto e non vorrei mai che andasse via ma vorrei superare la mia maledetta gelosia,giuro che combatto ogni giorno con questo problema ma é più forte di me. Cosa posso fare? Grazie
Gentile Silvia,
la gelosia è sovente l'epifenomeno di una situazione diversa: la mancanza di autostima. Se io amo una persona e questa persona mi ama, il "pericolo di perderla" esiste, ma non per scelta del mio oggetto d'amore, ma perchè i fatti della vita possono far sì che qualcuno ad esempio non ci sopravviva. Tutto diverso è il pensiero che qualcuno mi possa sottrarre l'oggetto d'amore... In questo caso, e qui non ho informazioni, ma azzardo ipotesi, forse non potrei non ritenermi all'altezza del suo amore, oppure sono afflitta da una competizione "sfrenata" nei confronti di altre donne ( mamme e sorelle comprese)...Occorrerebbe analizzare a fondo la situazione per formulare ipotesi congruenti. Per ora non posso che fare domande: amo davvero questa persona, o lui risponde a qualche mio bisogno sconosciuto anche a me stessa? Desidero profondamente questa relazione o "obbedisco" ad una qualche esigenza di "conformismo sociale"? Perchè si è trasferito: è una testimonianza di affetto o per lui risponde ad altre esigenze?
Potrei continuare con una serie quasi interminabile di domande, che sono quelle che lei dovrebbe porsi...
Per ora oltre a suggerirle di rivolgersi ad un professionista qualificato ( scegliendo fra gli iscritti all'ordine degli psicologi della sua regione, magari privilegiando quelli che offrono il primo colloquio gratis), le auguro ogni bene e la saluto.