Dott.ssa Susanna Bertini

Dott.ssa Susanna Bertini

psicoterapeuta, psicoanalista

Vorrei qualche consiglio su come essere presente e vicino a mia figlia

Sono mamma separata da ca. 7 anni di una ragazza di 14. Si è sempre vista con suo padre (sono a mia volta figlia di separati e non vedo nè sento mio padre da ca. 35 anni), anche se lui ora si trasferisce in un altro paese = minori occasioni di vedersi. La separazione è stata un po' tormentata per noi ma abbiamo cercato di essere il più equilibrati possibile con e per lei. E' una ragazza dolce e anche un po' timida ma all'occorrenza, soprattutto ora che è adolescente, riesce a sviluppare una bella "grinta". Mi preoccupa principalmente di non riuscire a comunicare con lei, a farla sentire amata ed accettata per quello che è: una persona, insomma ad aiutarla a diventare serena, equilibrata. Premetto che è sovrappeso e non si accetta molto, tutti i tentativi di diete (2 dietologi e W.W) non per mancanza di costanza, sono falliti, dopo un po' recupera il peso perso; si lamenta spesso di mal di pancia e mal di testa ed abbiamo già escluso ogni possibile causa fisica e medica oggettiva. Penso di essere abbastanza attenta ma forse non lo sono nel modo corretto e penso che questa manifestazione di disagio risieda altrove anche se non riesco ad identificare il nocciolo originario e lei non mi aiuta a capire, dice che va tutto bene, inoltre io ho un carattere abbastanza forte ed indipendente e ho sempre pensato 'aiutati che il ciel t'aiuta' dovuto al mio vissuto. Fin da piccola è stata molto attaccata a me. Ha amici ed amiche anche se finora nessun fidanzatino che mi risulti, a scuola è nella media, insomma nulla che faccia pensare a situazioni gravi ma sicuramente c'è spazio per migliorare. Vorrei qualche consiglio su come essere presente e vicino ed aiutarla ad essere serena e consapevole di sè e a svilupparsi in un adulto sano e che sappia relazionarsi con gli altri ed il mondo che la circonda. Grazie.
gentile signora Desirèe, sicuramente lei è un'ottima mamma, forse però non ricorda che nel periodo dell'adolescenza, per lei funestato dall'"imperdonabile" separazione dei suoi genitori, anche lei lottava per la sua indipendenza. Può darsi che a fronte della separazione lei si sia "alleata" con sua madre e non abbia esperito quel senso di contro dipendenza tipico dell'età. Credo che per aiutare sua figlia ora sia il momento di fare un "passo indietro" per consentirle di acquisire più autonomia. So quanto è doloroso, ma penso sia indispensabile. Sua figlia, ho l'impressione, senta su di sé la responsabilità di corrispondere alle aspettative della madre che non sempre (anzi quasi mai) corrispondono ai propri desideri profondi. Le dice che tutto va bene sia per non preoccuparla, sia può darsi, perché la avverte un po' intrusiva, A quell'età arriva il difficile compito di gestire se stessi, anche se non si dispone ancora degli strumenti adeguati, è un po' come quando ha imparato a camminare, nessuno riusciva a sopportare i primi capitomboli, ma è stato necessario perché imparasse a "camminare da sola". Mi domando se sua figlia non rappresenti per lei l'unico e più importante investimento emotivo, il che diventa, consapevolmente o meno, un peso per sua figlia. Ho il dubbio che il sovrappeso sia da ascrivere ad una specie di contraddizione: sua figlia adora la propria madre ma non riesce a trovare il suo spazio.... Queste poche righe vorrebbero essere lo spunto per una serena riflessione su se stessa, sulla sua vita, sui suoi desideri, sui suoi progetti per il futuro...riflessione che potrebbe essere d'esempio a sua figlia per progettare una vita autonoma e ricca di desideri realizzati. Molti auguri.