Mio fratello ha bisogno di uno specialista?
Salve, premetto che è la prima volta che scrivo qui su questo sito ma è una situazione piuttosto pesante che in casa ormai persiste da anni ed è diventata quotidianità. Mi interesserebbe l’opinione di un esperto. Il problema è mio fratello Alessandro di 23 anni, lui apparentemente sembra essere una persona normale: studia, fa sport ( è un bodybuilder e questa è la sua più grande passione al punto da essere maniacale: mangia estremamente pulito, si riempie di proteine ecc), lavora, ha una fidanzata ma non esce mai con amici per questioni sue che non conosco e tantomeno sono sicuro che ne abbia (di amici). In casa si comporta molto diversamente da come fa fuori di casa, mi spiego: in casa è estremamente tirannico e prepotente, se lui decide che deve fare una cosa la fa pure se questa mette in difficoltà tutta la famiglia, deve ottenere ciò che vuole altrimenti ti fa la guerra, minaccia continuamente di renderti la vita più difficile, ha il bellissimo hobby di insultarmi sminuendomi in continuazione (giornalmente più volte al giorno), e ha un atteggiamento arrogante e di superiorità infatti parla con tutti noi compresi i nostri genitori come se lui fosse su di un piedistallo, affermando continuamente che noi sbagliamo in questo e in quel altro mentre lui no (quando prontamente fa le stesse cose se non peggio).
Ovviamente le cose che deve fare lui riguardano solo lui è le sue cose che nel 99% dei casi riguarda appunto la palestra e il fisico.
Fuori da casa invece sembra molto tranquillo, gentile e tutto l’opposto di come si comporta in casa.
Il profilo di suo fratello , da come lo descrive!, sembra un mix fra disturbo alimentare maschile puntato verso l'eccessivo potenziamento muscolare e disturbo di personalità. Solitamente sono restii a intraprendere percorsi farmacologici o psichiatrici, tuttavia con la crisi recente la sua attività ne risentirà e probabilmente cadrà in depressione.in quei casi potrebbe chiedere aiuto specialistico e non esiti a mandarlo da professionista. Va bene l'intervento psicologico, psicofarmacologicono o integrato