Cara Cristina, capisco la sua preoccupazione in merito ai timori di sua figlia. Sembra che la bambina ancora non abbia maturato una certa dose di “coraggio” in se stessa e di “fiducia” verso la figura materna. Le rassicurazioni, mi sembra di capire, non sono granché efficaci nel tranquillizzare sua figlia. Le motivazioni di questa insicurezza potrebbero essere tra le più svariate e non c’è in questa sede materiale a sufficienza per delinearle. Semplicemente, continui sulla linea di invitare sua figlia a fare dei piccoli passi “senza” di lei: è una tecnica questa che in linguaggio tecnico viene definita “esposizione”. Serve per esporre la persona teme qualcosa alla situazione temuta per verificare che i suoi timori sono infondati. Inoltre, cominci a intraprendere con sua figlia la “terapia del coraggio”: la stimoli a fare sempre cose nuove che la porteranno verso sempre una maggiore autonomia e responsabilità, focalizzando l’attenzione sul fatto che sta crescendo e che deve iniziare a diventare attrice protagonista della sua vita. Inserisca tutto questo in una cornice di gioco data l’età della bambina. Qualora ancora ciò non sia sufficiente o non porti a grandi cambiamenti, lei potrebbe sempre contattare uno psicologo e sarò lui poi a valutare dettagliatamente la situazione. Spero di essere stata chiara e di aiuto. Cordiali saluti,