Dott.ssa Tiziana Giancola

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Dott.ssa Tiziana Giancola

psicologa, psicoterapeuta, terapeuta E.M.D.R.

La relazione tra stile di attaccamento e Disturbo di panico

Il legame di attaccamento
La qualità dei primi legami affettivi condiziona il nostro modo di stare nelle relazioni future, in qualche modo ci segna per l’intera esistenza.
John Bowlby negli anni cinquanta portò  la sua attenzione sulla qualità della relazione di attaccamento che il bambino sviluppa nei confronti della sua figura di  accudimento.
Un attaccamento sicuro è caratterizzato da comprensione, prevedibilità e sicurezza mentre un attaccamento insicuro si sviluppa quando la presenza della figura di attaccamento è discontinua, imprevedibile e/o inaffidabile per il bambino.


Un bambino che ha avuto una qualità dell’attaccamento abbastanza sicuro, con un atteggiamento genitoriale basato sulla disponibilità e l’affetto, sarà presumibilmente un adulto capace di sentirsi amabile e sicuro di sé.
Bambini cresciuti in contesti poco rassicuranti, con poca disponibilità o incapacità da parte dei genitori nel dare protezione e cura, tenderanno ad evitare le relazioni con il mondo o in alcuni casi vi si opporranno perché sentiranno la loro fragilità, solitudine e percepiranno il rifiuto.
Un bambino che ha un attaccamento di tipo insicuro avrà più difficoltà nell’attivare il sistema di esplorazione che permette di muoversi nel mondo circostante con interesse e curiosità.


Un attaccamento insicuro ansioso si ritrova spesso nelle storie di persone che hanno avuto problematiche legate ad ansie di separazione, difficoltà nell’inserimento scolastico e nell’uscita dalla famiglia d’origine.
Nelle storie di persone che soffrono di attacchi di panico si evidenzia spesso la presenza di figure genitoriali che percepivano il mondo esterno come pericoloso e disincentivavano l’attivazione del sistema di esplorazione nei figli. Le persone che hanno sviluppato questa tipologia di attaccamento si muovono continuamente tra il bisogno di proteggersi da eventuali pericoli e la ricerca di libertà personale. La persona che ha vissuto un episodio di panico si sente vulnerabile, fragile, teme che l’evento possa ripetersi in situazioni pubbliche e allora inizia a ridurre il proprio campo d’azione limitando le proprie esperienze e iniziando a ritirarsi in una zona di confort in cui sente di essere al sicuro.


Spesso si sviluppa un’ansia anticipatoria legata alla preoccupazione di potersi sentire male in situazioni sociali, si ha la sensazione di non avere il controllo sulle condizioni del proprio corpo e si evitano situazioni in sui non c’è una possibile via d’uscita (es. aereo, luoghi affollati).
In questi casi la Psicoterapia può aiutare la persona a trovare delle strategie e forme di auto-rassicurazione utili a fronteggiare e gestire la propria ansia affinchè questa non blocchi completamente il sistema di esplorazione; inoltre la psicoterapia può aiutare la persona, gradualmente ad elaborare la propria storia personale andando ad analizzare anche il proprio legame di attaccamento.

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