Crisi di coppia: come riconoscerla, cosa fare, come chiedere aiuto
L’incontro con l’altro, l’innamoramento, la decisione di stare insieme, la convivenza, il matrimonio, la nascita dei figli, le responsabilità, la quotidianità, i problemi della vita, il trovare un nuovo modo di vivere in coppia quando i figli crescono, quando vanno via da casa, quando si diventa anziani …
Sono le principali fasi della vita di una coppia. Sono fasi che, a volte, si susseguono velocemente, a volte più lentamente; talora in modo più lineare, talora più tumultuoso.
Durante queste fasi possono verificarsi:
Di fronte a tutto questo, il legame di coppia può andare in crisi; il dialogo può venire meno, la fiducia reciproca altrettanto; possono maturare condizioni favorevoli al tradimento, alla rottura.
Eppure, rendersi conto che la propria coppia è in crisi può essere difficile: ammetterlo a sé stessi, riconoscerlo davanti al partner, parlarne insieme, capire cosa fare.
Perché questa consapevolezza può risultare complicata?
Perché riconoscere la crisi di coppia può voler dire mettere in discussione molti aspetti di sé e della propria vita: l’investimento emotivo nel rapporto con l’altro, le scelte effettuate in nome della coppia, della famiglia; la necessità di ridefinire alcune parti di sé e della propria identità.
Può voler dire confrontarsi con una pluralità di emozioni e sentimenti differenti: il senso di colpa nel tradire il patto che ha fondato l’unione con il partner, oppure la rabbia perché quel patto è stato tradito dall’altro; la paura della perdita del legame e delle abitudini di vita, la paura della solitudine, del cambiamento; la delusione davanti al fallimento di un progetto; le preoccupazioni per le conseguenze sui figli di una possibile separazione; altro ancora.
Perché i tempi e le tonalità emotive dei partner raramente sono sintonizzati: più frequentemente uno dei due prende consapevolezza della crisi prima dell’altro, pone la questione, esplicita il disagio con correlati emotivi di rabbia, tristezza e amore che si alternano rapidamente e in modo differenziato rispetto ai vissuti del partner.
Allora, cosa fare?
Accettare la crisi della coppia come qualcosa di atteso nel ciclo di vita di una coppia, come una fase “normale” della vita in due la rende più dicibile, più affrontabile.
Non necessariamente una minaccia per il rapporto o preliminare alla rottura, la crisi può diventare un momento di rimessa in discussione degli equilibri e delle aspettative reciproche, di rinnovamento del patto che ha fondato la coppia, di rafforzamento dell’unione.
Prendere consapevolezza della crisi, accettarla, parlarne con il partner e scegliere di prendersi cura del disagio, della difficoltà, della sofferenza che ne derivano sono passaggi importanti per tentare di trasformare la crisi in crescita.
Tra le modalità di prendersi cura della crisi di coppia, rivolgersi ad uno psicoterapeuta può essere di aiuto.
La psicoterapia aiuta la coppia a prendersi cura della propria crisi, a comprenderne il senso, a sondare le possibilità di trasformarla in una opportunità di crescita per il legame.
Incontro dopo incontro, attraverso incontri congiunti e individuali, il terapeuta accompagna la coppia in un percorso di riflessione su di sé, di apprendimento e trasformazione attraverso il dialogo, attività ed esercitazioni in seduta, proposte di attività da fare a casa.
A volte, il legame ne esce rafforzato, la coppia riesce a trovare differenti modalità di comunicare e relazionarsi, le emotività dei partner si risintonizzano, il progetto di vita comune viene portato avanti.
Altre volte la psicoterapia di coppia diventa il percorso che aiuta i partner a confrontarsi con l’impossibilità di continuare la relazione, con l’opportunità della scelta di separarsi, con la possibilità di sciogliere la relazione di coppia salvaguardando il valore di quello che il rapporto ha significato per entrambi.
In questo caso, la terapia supporta i partner a prendere questa scelta con consapevolezza e a gestirla nel rispetto della storia di coppia, dei bisogni emotivi di entrambi, delle esigenze dei figli presenti.
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