Vorrei andare via di casa
Buongiorno a tutti,
In pratica negli ultimi due anni mi sono accorta di star vedendo sempre di più i miei genitori nella loro complessità di umani, piuttosto che come figure idealizzate. Solo che tante cose mi fanno molto fastidio, mi sembra che certe dinamiche siano diventate tossiche per me, ogni volta che si discute mi fanno sentire come se non fossi mai cambiata negli ultimi anni, quando invece è successo, sono cambiata tanto e mi impegno sempre per migliorarmi. Ora dovrò iniziare l’università e io non vedevo l’ora anche per stare fuori casa per un po’, invece sarà online. Mi sembra di impazzire al pensiero di stare in casa con loro per altri mesi. Non ho la possibilità economica di affittarmi un posto mio ma vorrei tanto, sento che è arrivato il momento per me di “lasciare il nido” ma le circostanze non me lo permettono ed essere cosciente di questo mi fa stare male.
Non so cosa fare, io e mia sorella abbiamo provato a comunicare ai nostri genitori questi disagio che sentiamo ma veniamo sempre definite come “esagerate” e “ipersensibili. È davvero frustrante quando fai quello che puoi per esprimere educatamente i tuoi pensieri e le tue sensazioni ed essere sminuita così.
Buongiorno Alissa,
nel leggere il suo breve messaggio e la sua età mi sembra di comprendere che lei stia attraversando una fase delicata di crescita, che è quella del passaggio dall'adolescenza alla giovinezza.
Questa è una fase in cui, solitamente e come lei stessa riconosce, viene meno l'idealizzazione dei genitori che è tipica dell'infanzia, si attenua il conflitto genitori-figli tipico dell'adolescenza e piano piano emerge una nuova forma di relazione che è basata sul riconoscimento reciproco dell’altro come adulto, aldilà del ruolo che riveste all’interno della famiglia. Quello che lei bene descrive quando dice “sto vedendo sempre di più i miei genitori nella loro complessità di umani”.
Quando i figli diventano giovani, il cambiamento è delicato anche per i genitori. Mamma e papà si trovano di fronte ad un compito difficile: imparare a guardare i propri figli come adulti, interloquire con loro sempre più alla pari, trovare un nuovo modo di svolgere il loro ruolo di genitori fungendo da "trampolino di lancio", incoraggiando l'autonomia dei figli e favorendo la fuoriuscita dalla famiglia.
Se il rapporto genitori-figli in passato è stato burrascoso, questo cambiamento che riguarda tutto il sistema familiare può risultare più difficoltoso e il percorso di autonomia e svincolo dalla famiglia può risentirne.
In situazioni simili a quella che lei sta vivendo, può essere utile per i figli richiedere un supporto psicologico individuale per essere aiutati a comprendere come salvaguardare il legame con i genitori e allo stesso tempo procedere con il proprio percorso di crescita verso l’autonomia e il mondo adulto.
Anche una consulenza familiare può essere utile per aiutare i genitori e i figli a riconoscere i bisogni e le emozioni reciproche e favorire il percorso di crescita di ciascuno e della famiglia nel suo complesso.
Disponibile ad ulteriori informazioni,
le auguro buone cose.
dott.sa Tiziana Mannello, psicologa psicoterapeuta e mediatrice familiare