Il paziente Isterico: Una prospettiva post-moderna
Il termine 'isterica' deriva dal greco ὑστερικός, derivato di ὑστέρα: utero.
Tale terminologia muove dalla primaria convinzione che l'isteria sia un tratto o struttura di personalità ad appannaggio prettamente del femminile. Convinzione oggi ampiamente confutata.
L'isteria è la forma di disagio psichico più studiata dalla psicoanalisi: a partire dagli studi di Freud e Breuer (1886-1895) fino ai giorni nostri.
Nel descrivere la personalità isterica-istrionica o isteroide distinguiamo anzitutto i due livelli di sviluppo della personalità a cui si riferiscono tali termini, che sono rispettivamente quello nevrotico e il borderline o psicotico.
I livelli evolutivi di organizzazione della personalità descrivono il rapporto che questa ha con la realtà, da più aderente a totalmente distaccato, dunque i meccanismi difensivi messi in campo dall'individuo stesso.
Le personalità isterico-istrioniche sono più comuni nelle culture in cui i ruoli di genere sono rigidi, stereotipati e fortemente gerarchizzati.
Il tema o "preoccupazione incoscia" alla base di questa struttura di personalità è relativo al genere, alla sessualità e al potere, per cui l'immagine di sé equivale a quella di un bambino piccolo, timoroso e imperfetto in un mondo di altri estranei e potenti.
Gli individui delusi dal genitore dello stesso genere e iperstimolati da quello del genere opposto possono sviluppare uno stile di personalità isterico-istrionico: il caregiver del genere opposto può essere stato seduttivo o sessualmente inappropriato, talvolta fino al limite della molestia.
Donne isterico-istrioniche tendono infatti a descrivere le loro madri come fredde, depresse o deboli e i loro padri come uomini straordinari. Mueller e Aniskiewitz evidenziano ambienti familiari caratterizzati da inadeguatezza materna e narcisismo paterno (Mueller e Aniskiewitz, 1986 in McWilliams, 2012). Lo stesso avviene nei maschi cresciuti in famiglie matriarcali.
A livello inconscio, le personalità isterico-istrioniche tendono a considerarsi deboli, piene di lacune e inferiori, al pari dei narcisisti e difatti come questi possono sentirsi in competizione con gli altri per ottenere l'attenzione necessaria a rassicurarli circa il loro valore; tuttavia la competitività è limitata all'area della sessualità e del genere e, al di fuori di questi ambiti, possono essere capaci di instaurare legami stabili e intimi.
L'intimità sessuale è, tuttavia, fonte di conflitto a causa di una vergogna inconscia provata per il proprio corpo sessuato e della paura di essere danneggiati dall'altro.
Le difese principalmente utilizzate dalla personalità isterica-istrionica sono dunque:
-La rimozione del proprio desiderio sessuale;
-La sessualizzazione come ritorno del rimosso: il paziente isterico, infatti, pur avendo un atteggiamento estremamente seduttivo, non lo riconosce e potrebbe rimanere offeso dall'avvicinamento dell'altro.
La seduttività e la sessualità sono dunque utilizzate come mezzi per sentirsi potente con le persone del genere sopravvalutato.
Nella paziente isterica, ad esempio, esiste un maschile forte ed eccitante contro un femminile debole e insignificante; per cui apprezza gli uomini, ma li odia e li invidia inconsciamente, quindi li seduce per appropriarsi della loro forza e denigrarli di non essere abbastanza uomini;
-La regressione, ovvero l'adozione di atteggiamenti infantili e piagnucolosi con l'intento controfobico di avvicinare a sé l'oggetto temuto;
-L'acting out di tipo controdepressivo nel caso della seduzione, che permette la negazione del sentimento profondo di impotenza; quindi il paziente, controllante e manipolativo, attraverso l'attaccamento all'oggetto idealizzato (Ferenczi, 1913 in McWilliams, 2012) ricerca sicurezza e accettazione, dunque un accrescimento della propria autostima. Nel caso dell'acting out di tipo proiettivo, invece, il paziente si presta a soccorrere l'altro come vorrebbe esser soccorso egli stesso;
-La dissociazione, che assume la forma di episodi di rabbia dirompente e abbuffate.
Il timore del paziente isterico-istrionico di essere sopraffatti dai propri affetti, esagerati e labili, può essere espressa attraverso uno stile d'eloquio drammatizzato e dall'esibizione di un vestiario ed un atteggiamento appariscenti, teatrali, come se l'esagerazione delle emozioni avesse la funzione inconscia di schernirle e svalutarle.
L'isterico è "una persona che trascorre la vita fingendo di essere quello che è realmente", come lo descrive Laing (Laing, 1962 in McWilliams, 2012).
Bibliografia
Freud, Sigmund. [Opere]; Opere di Sigmund Freud. 1. Studi sull'isteria e altri scritti: 1886-1895. Boringhieri, 1967.
Lingiardi, Vittorio, and Nancy McWilliams, eds. Psychodynamic diagnostic manual: PDM-2. Guilford Publications, 2017.
McWilliams, Nancy, Adriano Schimmenti, and Vincenzo Caretti. La diagnosi psicoanalitica. Astrolabio, 2012.
Sitografia
http://www.treccani.it/vocabolario/ricerca/isterico/
Psicologa e Psicoterapeuta ad indirizzo Psicoanalisi della Relazione - Rieti - Roma
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