Dott.ssa Tjuana Foffo

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Dott.ssa Tjuana Foffo

Psicologa e Psicoterapeuta ad indirizzo Psicoanalisi della Relazione

Mio fratello ha bisogno di uno specialista?

Salve, premetto che è la prima volta che scrivo qui su questo sito ma è una situazione piuttosto pesante che in casa ormai persiste da anni ed è diventata quotidianità. Mi interesserebbe l’opinione di un esperto. Il problema è mio fratello Alessandro di 23 anni, lui apparentemente sembra essere una persona normale: studia, fa sport ( è un bodybuilder e questa è la sua più grande passione al punto da essere maniacale: mangia estremamente pulito, si riempie di proteine ecc), lavora, ha una fidanzata ma non esce mai con amici per questioni sue che non conosco e tantomeno sono sicuro che ne abbia (di amici). In casa si comporta molto diversamente da come fa fuori di casa, mi spiego: in casa è estremamente tirannico e prepotente, se lui decide che deve fare una cosa la fa pure se questa mette in difficoltà tutta la famiglia, deve ottenere ciò che vuole altrimenti ti fa la guerra, minaccia continuamente di renderti la vita più difficile, ha il bellissimo hobby di insultarmi sminuendomi in continuazione (giornalmente più volte al giorno), e ha un atteggiamento arrogante e di superiorità infatti parla con tutti noi compresi i nostri genitori come se lui fosse su di un piedistallo, affermando continuamente che noi sbagliamo in questo e in quel altro mentre lui no (quando prontamente fa le stesse cose se non peggio).
Ovviamente le cose che deve fare lui riguardano solo lui è le sue cose che nel 99% dei casi riguarda appunto la palestra e il fisico.
Fuori da casa invece sembra molto tranquillo, gentile e tutto l’opposto di come si comporta in casa.

Buongiorno,

è evidente, da quanto ha scritto, che l'atteggiamento di suo fratello le reca molta sofferenza; tuttavia, è la nostra reazione all'atteggiamento altrui ciò che importa e non l'atteggiamento in sé, che sia o meno opportuno.

Mi sembra anche di comprendere che questa sua sofferenza non venga compresa, in famiglia, all'interno della quale piuttosto i comportamenti di suo fratello continuano ad essere avallati.

Non è inusuale che un sistema familiare tenda a mantenere i propri "equilibri" interni, anche se recano sofferenza ai suoi membri; in quanto la prospettiva della diversità, del non conosciuto, dunque del cambiamento è sempre la più spaventosa.

Quanto mi sento di consigliarle è un ribaltamento di prospettiva: se un elemento del sistema imprime un cambiamento, tutto il sistema cambia nella necessità di adattarsi.

Il cambiamento, tuttavia, dovrebbe, in questo caso, provenire da lei stesso che si fa portatore di tale esigenza.

Concludendo, le consiglio di lavorare sulla sua sofferenza e sulle sue relazioni, al fine di poter vivere con maggiore consapevolezza e serenità quanto le accade e da cui, mi pare, si senta travolto.

Cordiali Saluti.

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