Come comunicare i miei sentimenti alla mia psicologa?
Sono in psicoterapia psicodinamica da ormai 4 anni. Ho iniziato da adolescente per problemi di ansia sociale. Ho avuto altre problematiche come depressione, ansia, rimozione dei ricordi. Sono nata da una famiglia disfunzionale, una madre con tratti narcisisti e un padre che non c'era. Quindi comprendo le mie carenze. Quello che faccio fatica a capire sono i miei sentimenti ultimamente. Ormai sono settimane che piango ogni volta se penso alla mia psicologa. Abbiamo una relazione molto forte e io sono arrivata a fidarmi a fatica. E ora sento che le voglio davvero molto bene, le voglio un bene dell'anima e ho paura a parlarne. Il mio sogno è che mi dica che mi vuole bene anche lei, so che non potrà accadere. E mi blocco. Non riesco a parlarne e alle sedute parlo d'altro. Che fare? Sto molto male per questa situazione, mi vergogno tantissimo. Sono molto timida e non so come farò a parlarne. So che mi direte che è parte del transfert e lo so, studio psicologia e lo capisco. Ma capisco che i sentimenti che si provano sono comunque percepiti come reali. Se io desiderassi essere corrisposta, che male ci sarebbe? Preciso che ho un ragazzo e che non è quel tipo di amore che mi manca, mi manca altro.
Cara Sara, la relazione terapeutica è a tutti gli effetti una relazione e quello che lei sta provando è normale e può capitare molto più frequentemente di quanto si possa immaginare. Quello che succede è che per la vergogna rimane dentro e questo non aiuta. La cosa migliore che può fare per se stessa è condividere. Vedrà che insieme, grazie alla relazione di fiducia che avete instaurato troverete il modo di affrontare al meglio quanto sta vivendo. Le auguro il meglio, un caro saluto