Inizio a chiedermi se tutto ciò abbia lasciato un segno dentro di me
Salve, ho letto il vostro articolo riguardante “La madre castrante e la difficoltà di amare“. Ho avuto quel genere di madre ansiosa che avrebbe preferito, citando le sue stesse parole: Un fratello con cui confidarsi anzichè un figlio. Questo, all'età di 9 anni, ha portato ad una serie di conflitti, che in periodo adolescenziale si sono manifestati sotto forma di ribellione per poi concludersi ad un totale crollo del rapporto madre e figlio. Oggi, a 24 anni, inizio a chiedermi se tutto ciò abbia lasciato un segno dentro di me, poichè nonostante le attenzioni delle mie coetanee non trovo mai “il coraggio“ per fare quel passo in più che mi porterebbe a costruire un sano rapporto di coppia e tendo più a chiudermi in me stesso e a fuggire. Se le mie preoccupazioni sono fondate, come potrei superare tutto ciò? Premettendo che un'eventuale riappacificazione fra me e mia madre sia fuori discussione, poichè mi sembra ormai troppo tardi,essendo arrivato a questa età e anche perchè è l'unico rapporto fondato fra me e lei.
Gentile ragazzo,
da quel che scrive, ho come la sensazione che abbia già dato una pesante condanna a questo rapporto.
In ogni caso, la riappacificazione fra lei e sua madre, se non dovessero esserci le condizioni per poterlo fare concretamente, dovrebbe quanto meno avvenire dentro di lei. Che cosa significa? Accettare (non solo razionalmente, ma soprattutto emotivamente) che le cose sono andate così e che non possono essere cambiate, abbandonando ogni inconsapevole "pretesa di risarcimento" o di riscatto che viene fuori quando si avvicina ad un'altra donna, a cui si approccia in virtù dei suoi bisogni e mancanze.
Il suggerimento che posso darle è di contattare uno psicoterapeuta della sua città per un primo consulto: insieme, deciderete come procedere.
Un caro saluto