Dott.ssa Valentina Sciubba

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Dott.ssa Valentina Sciubba

Psicologo, Psicoterapeuta, Psicosomatista

Vita monotona, rifugio nei film

Sono una ragazza di 17 anni, I film mi hanno salvato e mi hanno complicato la vita allo stesso tempo. L’unica cosa che faccio dalla mattina alla sera é vedere film (per farvi capire sono spesso più di 3 al giorno), non uscendo quasi mai dalla stanza (eccetto per faccende con i miei, scuola e raramente un uscita con un amica) l’unico rapporto che ho con il mondo esterno é attraverso i film che però purtroppo mi hanno anche dato standard irraggiungibili di come vivere la vita, di com’è o come sarà, delle amicizie o degli amori. Mi appesantiscono o alleggeriscono il cuore e mi fanno provare milioni di emozioni che nella mia vita normale non proverei e mi fanno pensare a quanto sia noiosa la mia vita perciò mi rifugio nei film per trovare un po’ di divertimento che nella mia vita di tutti i giorni non ci sarebbe. Sono persino diventata una persona più estroversa per questo fatto, dico spesso ciò che penso anche se ferisce gli altri e ho sempre la battuta pronta per divertirmi un po’. Sinceramente non riesco a pensare cosa facciano gli altri tutto il giorno quando abbiano finito tutti i loro “doveri” (per doveri alla mia età intendo lo studio), se non ti guardi un film o una serie che altro fai nella vita per sfuggire dalla sua ripetivitità e monotonia? Oltre che uscire con gli amici che altro dovrei fare alla mia età? Il solo pensarci mi appesantisce il cuore, se adesso é così come sarà la mia vita in futuro? Forse dovrei pensare a studiare per avere qualcosa di diverso nel mio futuro, una carriera, ma quando penso di impegnarmi sul serio smetto quasi subito perché penso che anche quello diventerà monotono e poi lo vedo come un futuro troppo distante e perciò mi rifugio come sempre nei film perché é l’unica cosa che so fare. Non so se cerco un vero e proprio aiuto scrivendo qui ma volevo almeno sapere che ne pensava qualcuno.

Quanto descrive mi conferma ciò che ho appreso anche nella mia esperienza come psicologa: un amore notevole per i film può compensare una mancanza di sufficiente "divertimento" nella vita quotidiana. Nel suo caso però, essendo lei solo diciassettenne e quindi ancora pienamente inserita nel nucleo familiare di origine e da esso dipendente, ipotizzo che lo scarso divertimento sia un problema familiare o almeno di uno dei due genitori. Essendo la famiglia un "sistema" i cui membri sono strettamente collegati, lei ovviamente potrebbe risentire di un clima familiare più o meno depresso. In questi casi sarebbe indicata sicuramente una terapia familiare, ma considerato che a 17 anni non si è più bambini e ci si approssima alla fine dell'adolescenza, penso potrebbe risolvere la problematica anche con una terapia individuale soprattutto con la Terapia della Gestalt, ovviamente idoneamente usata. Al riguardo anche su questo sito c'è un mio articolo di qualche anno fa che illustra un utilizzo di questo approccio che nel frattempo ho più volte sperimentato e verificato nei risultati. Probabilmente, se l'ipotesi è giusta, lei potrebbe aiutare anche i suoi familiari.
Perchè c'è bisogno di uno psicologo? Perché lo psicologo apporta non solo conoscenze, ma anche relazione ed in definitiva è come se apportasse energia nuova che il "sistema familiare" non possiede e senza la quale non riesce ad uscire dalla problematica.

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