Dott.ssa Valentina Sciubba

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Dott.ssa Valentina Sciubba

Psicologo, Psicoterapeuta, Psicosomatista

Perchè dopo 18 anni mia moglie non mi ama più?

La bulimia può essere causata da una insoddisfazione relazionale amorosa con il proprio partener? Vi chiedo questo perché mia moglie, dopo aver mangiato schifezze (dolci, biscotti, Nutella) ma non in quantità, vomita , ma è anche molto nervosa , soprattutto con me e con le mie figlie, non dorme bene la notte ( e da un mese che “Ciatta “ fino a notte tardi) e tutto questo va avanti da 3 anni. Le ho sempre chiesto le motivazioni e la sua risposta è stata sempre perché non era contenta del lavoro che faceva (maestra di sostegno). Le consigliavo di andare da uno psicologo per farsi aiutare, ma la sua risposta era sempre stata No, perché non voleva assumere psicofarmaci (premetto che, mia moglie prima di conoscerLa soffriva di depressione con continui sbalzi d'umore fino ad oggi). Due settimane fa, sono riusciuto a convincerla ad andare da un psicoanalista e dopo 2 sole sedute, ha capito che il suo malessere ero io perché non mi ama più e vuole lasciarmi. Dopo questa sua affermazione, il mondo mi è crollato addosso e non riesco a credere e capire cosa mi stia accadendo. Io, ho 48 anni, due figlie e sono sposato da 16 anni + 2 di fidanzamento, ho dato la mia vita a questa persona, potete aiutarmi a capire? Posso accettare che questa persona dopo 18 anni di convivenza non mi ha mai amato?

Gentile utente, è comprensibile il suo sconcerto, ma da qui è veramente difficile darle delle indicazioni perché ovviamente bisognerebbe conoscere qualcosa di più di sua moglie e della vostra storia. Il disturbo alimentare descritto è certamente sintomo di un disagio e penso la prima cosa da chiedersi  è come e quando è iniziato per capire se sia collegato ad eventi di vita e quali.  Lo psicologo non dà farmaci per cui la paura di sua moglie era immotivata. Di fronte a questa situazione tuttavia le consiglierei di consultare un altro psicoterapeuta di diverso orientamento, in modo analogo a come si fa con i medici. Sentire cioè un altro parere, non fermarsi al primo specialista, soprattutto quando ha evidenziato o fornito una tale ipotesi psicodiagnostica che è comunque molto destabilizzante per tutto il nucleo familiare. Esistono molti altri approcci non ispirati alla psicoanalisi molto validi ed efficaci. Cordiali saluti