Dott.ssa Valentina Sciubba

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Dott.ssa Valentina Sciubba

Psicologo, Psicoterapeuta, Psicosomatista

Penso al suicidio ogni giorno

Odio tutto. Odio me stessa. Odio la mia vita. Odio chiunque. Non c'è la faccio più. Penso al suicidio ogni giorno, e ogni volta che ci penso sento come una sensazione di sollievo, lo riconosco come l'unica via per ritornare ad essere felice, è una salvezza. Ho avuto problemi sin da piccola. Quando i miei genitori si sono separati avevo attacchi di rabbia e finivo per farmi del male da sola. Mio padre piano piano si è sempre più ammalato ora è costretto in un letto. E ogni volta che lo vediamo è sempre perché la sua badante ha il giorno libero. Se non fosse per questo giorni non se ne fregherebbe minimamente di me e di mia sorella. Pratico l'autolesionismo da quasi 4 anni. Il mio corpo mi fa schifo, ricoperto di cicatrici che non vanno via. Mai sorella alcuni anni fa ha sofferto di depressione appena si tagliava lo mostrava subito a mia madre. Io ho sempre nascosto tutto, anche tutte le notti passate a piangere nel bagno. Nessuno si è mai accorto di niente. I miei amici fanno finta di niente quando ad esempio ci cambiamo nei spogliatoi. La strada mi sempre troppo lunga ed è tutta oscurata dal dolore che provo ogni giorno. Ogni volta che sento che una ragazza mi possa dare una speranza di felicità sorgono mille problemi e soffro solo di più. L'ultima relazione l'ho costruita solo sul vederci per avere rapporti sessuali che sono l'unica sensazione che provo diversa dal dolore. Ormai nel mio futuro non vedo niente. Mi sento sempre inferiore a tutti. Sento una solitudine immane. Scrivo su questo sito come ultima possibilità per trovare motivi per non uccidermi. Anche se è un chiodo fisso nella mia mente. Non riesco più. Voglio solo stare bene e l'unico modo che trovo è andare via da qua.

Gentile Martina,

se lei non parla e si chiude in se stessa è molto più difficile per gli altri darle aiuto. Il linguaggio del corpo, benchè molto forte, si presta a molte interpretazioni, può perciò essere minimizzato, a volte neppure percepito se non si è osservatori attenti. Lei stessa nota che sua sorella ha avuto il coraggio e una confidenza maggiore che le hanno permesso di trovare almeno uno sfogo e probabilmente un sostegno da parte di vostra madre e fa intendere che questo probabilmente le ha giovato. Parlare, chiedere sono spesso più che necessari, indispensabili. E se partisse da lei l'iniziativa di andare a trovare suo padre e il coraggio di parlarci di cose importanti? Potrebbe forse stupirsi delle risposte che riceverebbe.

Cordiali saluti