Dott.ssa Valentina Sciubba

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Dott.ssa Valentina Sciubba

Psicologo, Psicoterapeuta, Psicosomatista

Nei momenti di stress mi capita di praticare la coprofilia

Salve, sono un ragazzo di 24 anni, e vorrei chiedere aiuto a voi per un comportamento deviante che si è creato nella mia sessualità. Premetto che ho curato un disturbo ossessivo compulsivo e di questa cosa che sto per scrivere ne ho parlato anche al mio terapeuta, ma il trattamento è finito e quindi da adesso in poi vorrei cominciare a cavarmela da solo, anche perchè non credo sia una situazione urgente. In genere vivo una sessualità normale, ovvero quando pratico la masturbazione mi sento tranquillo ma nei momenti di stress mi capita di praticare la coprofilia, ovvero manipolo le mie feci per eccitarmi. Ho capito che è una cosa che esce fuori nei momenti di ansia, infatti in questo periodo ho un po' di problemi ma, indipendentemente dallo stress quotidiano, voglio imparare a sconfiggere, se possibile, definitivamente questa parafilia tramite dei suggerimenti che voi stesso potete darmi. Ho capito che è un rituale, tipico dello schema ossessivo compulsivo, e forse dovrei agire sulla causa che lo scatena ma io penso, nel mio modesto parere, che se volessimo risolvere sempre la causa per risolvere l'effetto allora molti problemi non potrebbero risolversi. Aldilà dello stress familiare in cui a volte vengo coinvolto o altri problemi, io voglio capire, e domando a voi, se nel momento in cui mi viene l'ansia e non faccio nulla, ovvero non vado in bagno a fare quella cosa, ma aspetto, anche se l'ansia è forte ed è difficile farlo, posso riuscirci? Ormai ho imparato grazie alla psicoterapia, che molti dei rituali non vanno assecondati. Se si è creata una dipendenza psicologica da questa pratica, il mio approccio descritto sopra è giusto? Inoltre ho cominciato ad eliminare il senso di colpa perchè potrebbe rinforzare ancora di più lo schema ossessivo-compulsivo e quindi peggiorare la situazione. Vi ringrazio

Gentile Giovanni,

sembra di capire che abbia seguito una psicoterapia per un disturbo diverso, ma se la coprofilia si collega all'ansia, evidentemente questa emozione è ancora forte e abbisogna ancora di terapia psicologica. Cosa le ha detto il terapeuta riguardo la coprofilia? e che tipo di psicoterapia ha seguito?  Forse un approccio strategico? In ogni caso penso che non sia facile risolvere da solo il sintomo che ci descrive, per cui almeno una consultazione con un professionista si impone. Da solo forse potrebbe anche riuscire a dominare il sintomo, ma rischia di lasciare invariati i problemi che lo sottendono e che in futuro potrebbero dare luogo ad altri e forse più gravi problemi. La guarigione infatti può anche prescindere dalla consapevolezza, ma in ogni caso deriva dal compenso degli squilibri esistenti.

Inoltre potrebbe essere opportuna o necessaria una terapia familiare. Una consulenza potrebbe darle informazioni più precise.

Cordiali saluti