NON VOGLIO VIVERE
Mi chiamo Valeria e ho 28 anni.
Sono italiana ma vivo all'estero (non mi sono integrata nonostante siano passati 3 anni).
Sono mamma di un bambino di 3 anni e qualche mese fa ho deciso di separarmi da mio marito. Non ho un lavoro, non ho un soldo e non ho voglia di vivere. Continuo a desiderare che mio figlio venga affidato a qualcuno che possa dargli il meglio (magari i miei genitori) e che mi rinchiudano in qualche centro dove poter restare immobile finché non morirò.
Non penso più al suicidio perché sono vigliacca e le volte che ho provato sono stati tentativi squallidi.
Gentile Valeria,
28 anni sono molto pochi per pensare di voler rinunciare a vivere. Lei ha i genitori che forse possono aiutarla, forse dovrebbe farsi aiutare da uno psicoterapeuta per poter sfruttare al meglio tutte le risorse che il suo ambiente sociale le offre e per realizzare se stessa.
Se non si è mai integrata all'estero sarebbe opportuno capire da cosa ciò sia derivato e quali i rapporti di questa circostanza con il matrimonio; sarebbe anche importante capire i motivi della separazione e se il suo matrimonio sia davvero irrecuperabile o senza un vero fondamento.
Gli stati depressivi si curano, se sono seri, sia con farmaci che con la psicoterapia che va sempre intrapresa per ottenere i migliori risultati. Le terapie brevi di solito non impiegano molto tempo per ottenere miglioramenti che possono portare anche a remissioni totali, anche se ovviamente ogni caso va studiato a sé.
Ne parli perciò anzitutto con il medico di base che può prescriverle una psicoterapia alla ASL, qualora volesse spendere di meno, oltre a eventuali visite specialistiche e/o farmaci.
Cordiali saluti