Dott.ssa Valentina Sciubba

leggi (3)

Dott.ssa Valentina Sciubba

Psicologo, Psicoterapeuta, Psicosomatista

Ho perso la fiducia dei miei genitori

Buonasera a tutti, sono un ragazzo di 22 anni, vi racconto cosa mi è successo!
Qualche sera fa sono andato in un locale in centro con i miei amici, ed essendo la serata del mio compleanno ho alzato un po' il gomito. Tutte le volte che mi è capitato di bere sono sempre stato in grado di capire dove fermarmi. Questa volta purtroppo non è successo, sono stato male e grazie ai miei amici sono tornato a casa.

Purtroppo ho svegliato i miei genitori, i quali hanno visto le mie condizioni. Non mi era mai successo in passato una cosa del genere e i miei genitori essendo particolarmente contrari a questo genere di cose l'hanno presa molto male anche perchè non se lo aspettavano da me: non sono un ragazzo perfetto, ma hanno sempre avuto molta stima nei miei confronti.

Ora come ora, ho perso la loro fiducia, mi hanno proibito per un po' di fare tardi la sera, ma quella è la meno. Purtroppo mi vergogno profondamente di quello che ho fatto e non me ne do pace, i miei genitori sono diventati freddi nei miei confronti e tutta la fiducia che mi ero creato in questi anni è andata persa.

Sto molto male psicologicamente per quello che ho fatto e per la delusione che ho dato loro. Oltretutto non sono una persona con una grande autostima di me e questo non fa altro che peggiorare la situazione.
Cosa mi consigliereste per migliorare i rapporti con i miei e per migliorare la mia condizione psicologica? Grazie.

Gentile ragazzo,

sono cose che possono succedere in giovane età, però penso sarebbe bene che consultasse uno psicologo per controllare che non ci siano disagi o problemi psicologici e relazionali più seri che hanno agito come concausa.

L'autostima si nutre di un buon rapporto con i genitori e quindi uno psicologo dovrebbe poterla aiutare a migliorarla. Potrebbe essere utile una collaborazione dei genitori stessi, ma almeno in prima battuta non la ritengo indispensabile.

Tenga presente che una certa dose di anticonformismo è auspicabile e più che normale nell'adolescente e nel giovane e che il perfezionismo in genere si rivela più dannoso che utile.

Cordiali saluti