Dott.ssa Valentina Sciubba

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Dott.ssa Valentina Sciubba

Psicologo, Psicoterapeuta, Psicosomatista

Sono un fallito e non vedo un futuro

Salve,

ho 36 anni e sinceramente non riesco a vedere un barlume di speranza per il mio futuro. Sono uno studente universitario, esageratamente fuori corso, con poche esperienze lavorative, diciamo quasi inutili.

Sono ancora iscritto all'Università, facoltà di medicina, perché spero un giorno di laurearmi e di avere qualche possibilità in più, per lavorare ed avere una vita che mi gratifichi almeno un minimo. Penso di soffrire di depressione perché non riesco a fare nulla, tutto mi viene difficilissimo o rimando.

Avevo una ragazza qualche anno fa, ma pochi anni fa ci siamo lasciati, perché lei voleva sposarsi, ma non con uno studente, ho cercato lavoro ma over 30 e con il mio curriculum in cui c'è scritto solo nome cognome ed indirizzo nessuno mi prende in considerazione, non lo farei nemmeno io.

Mio padre dice che sono un fannullone parassita, mia madre dice che dovrei crearmi un lavoro, ma cosa, non so fare nulla perché non ho mai fatto nulla di concreto. Dal punto sentimentile più o meno è lo stesso, le migliori sono già sistemate sentimentalmente con famiglie, restano gli scarti, gente che nn sa stare in nessun tipo di relazione.

E così i miei giorni passano velocemente non concludendo nulla. Vorrei cambiare, ma non so da dove partire, poiché sono demotivato dal fatto di avere 36 anni e tutto mi è precluso, quasi rassegnato, penso che sia questo il cuore del mio problema.

Per la società dovrei essere già sistemato, invece non ho concluso ancora nulla e non concluderò nulla ancora per un bel po'.

Non so da dove partire.

Gentile ragazzo,

il suo non è un caso isolato. E' abbastanza frequente che chi intraprende il corso di laurea in Medicina prolunghi oltremodo gli studi, senza che questo pregiudichi le capacità e la motivazione per essere un buon medico. E' probabile piuttosto che lei abbia incontrato dei blocchi, degli ostacoli anche emotivi e/o che sia perfezionista. I primi hanno comunque un'importanza assolutamente predominante per cui è ad essi che deve rivolgere attenzione per eliminarli. Difficilmente ci riuscirà da solo, dal momento che non ci è riuscito finora e considerata la sua situazione economica.

Chieda pertanto al suo medico di base, che lo invierà all'ASL, o ai suoi genitori di poter avere almeno una consulenza psicologica che può avere altrimenti anche on line.

Lo psicologo psicoterapeuta farà diagnosi e indicherà la strada da percorrere per uscire da questa situazione.

Cordiali saluti