Dott.ssa Valentina Sciubba

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Dott.ssa Valentina Sciubba

Psicologo, Psicoterapeuta, Psicosomatista

Seguito domanda: il mio compagno fa uso di cocaina da 20 anni

salve a tutti ... sono colei che vi scrisse mesi orsono "il mio compagno fa uso di cocaina da 20 anni"..da li il percorso che si era deciso di affrontare s.e.r.t. e quant altro... tutto si e' concluso che lui ha scelto (o la dipendenza ha scelto per lui) di dileguarsi e iniziarsi a rifare . perche' ve lo racconto? non per disperazione( ormai ho dato un senso a tutto , pur soffrendo ancora) ma vorrei che questa mia esperienza fosse forse d aiuto alle famiglie ! ora mi spiego meglio... il mio ruolo era da compagna,seguirlo e accompagnarlo nella scelta che aveva fatto ,mi sono ritrovata sola purtroppo la sua famiglia (salvo ecezione un pochino una sorella) era totalmente assente a prendere posizioni anche loro. vent anni di dipendenza ...vent anni in casa con la mamma che si accontentava di vederlo rincasare la sera e di ricevere un saluto da lui e qualche telefonatina.. non contava dopo che rientrava l uso di droghe che fa ogni notte in casa mentre lei dorme..purtroppo la cocaina non ti sfascia a mio parere cosi evidentemente che anche la madre ,in qualche modo, non vedeva il danno reale che ha. tanto che e' arrivata a dire che se doveva accadergli qualcosa era meglio in casa che fuori,,( cio alla proposta mettiamolo alle strette o si cura o farlo uscire di casa)...un giorno lui grido' con la madre e lei mi disse non esco dala vergogna che hanno sentito che urlava... la vergogna per me e' permettere ad un proprio caro di drogarsi poiche era al corrente di tutto. una sorella sapeva solo dire ignoratelo ( a cuor mio come si fa ignorare una persona a cui vuoi bene tossicodipendente e alcolista? da che parte puo stare una famiglia che ignora che lui frequenti spacciatori? che rubi dal cassetto del lavoro per farsi?l altra sorella era presente e con forze finche c ero io , dopodiche si e' fatta da parte almeno suppongo e immagino che la "posizione " che la famiglia doveva prendere non l abbia saputa affermare. vorrei tanto poter consigliare a persone con lo stesso problema...unitevi (se la persona interessata vuole uscirne) dategli la forza e accompagnatelo dialogate con loro. le dipendenze a mio parere sono difficili ma non impossibili da risolvere.. con professionisti e famiglia se il percorso viene intrapreso e lo si percorre forse ce la si fa... purtroppo ora ho capito tante cose di lui e non solo. vorrei fare un appello a tutte le famiglie " dialogate " imparate ai vostri figli il dialogo il rispetto.. e metteteli in condizioni di responsabilizzarsi, non ignorate per amore e con amore le soluzioni si trovano. vorrei aggiungere inoltre cio che in questo momento mi sta lacerando l anima, sono in cinta . non giudicatemi ma dovro' abortire il figlio dell uomo che amo, ho ragionato molto e non posso portare avanti questa gravidanza per piu motivi . sono stata sola anche in questo momento, lui si e' dileguato e la famiglia nemmeno qui si e' riscattata. ho accanto a me i miei cari mi aggrappo a loro e cerchero' di superare questo lutto cosi devastante. ma e' la scelta migliore per me, io devo pensare a me e a mio figlio di 13 anni. e' andata cosi ! ringrazio il dott, faguani che si era messo a disposizione per aiutarci. un sorriso a tutti voi grazie sonia
Gentile utente, è proprio irrintracciabile quest'uomo? Un figlio in arrivo è un'occasione per responsabilizzarsi. Gli ha mai detto con forza quali sono i suoi doveri, lo ha mai richiamato alle sue responsabilità? Lo ha fatto con sufficiente forza e determinazione? Non pensa che forse si sta arrendendo con troppa facilità, scegliendo una soluzione che non vorrebbe e che un domani le potrebbe anche essere rimproverata da un padre oggi evidentemente debole, ma domani chissà?