Dubbi sul proprio orientamento sessuale
Sono una ragazza di 23 anni e mai prima d'ora avevo messo in dubbio il mio orientamento sessuale.. Ho sempre avuto grandissime cotte per ragazzi, avuto una relazione (la prima) iniziata circa due anni fa e finita a causa del tradimento, il suo. Dopo aver scoperto i suoi tradimenti ho cominciato a mettermi profondamente in discussione, mi sentivo infelice e non mi piaceva nulla di ciò che facevo o di come lo facevo. Un giorno guardo una pubblicità con un'attrice molto bella e sento qualcosa che non definirei proprio eccitazione, ma una reazione che mi stranisce lì per lì ma che dimentico nel giro di minuti. A distanza di una settimana riprendo il discorso con un'amica e si apre una voragine..ansia, difficoltà a dormire.. Avevo in definitiva paura di essere bisex o addirittura lesbica. Ne parlo con chiunque amici genitori e l'ansia cresce. Comincio a effettuare test su ogni ragazza che incontro, cerco di capire se provo qualcosa; costruisco scene erotiche o di vita normale affianco a un'altra donna; ma ecco io non fantastico, costruisco queste scene per vedere l'effetto che mi fanno. Pensieri ricorrenti, paura di incontrare una bella ragazza (prima di questo momento non avevo mai avuto difficoltà a dire di una ragazza se era bella). L'ansia aumenta quando comincio a chiedermi se fosse una parte di me sta cercando di dirmi qualcosa e io non la sto ascoltando. Ansia paura sconforto e angoscia. Ma li prova chiunque capisce di essere diverso da come si immaginava oppure sono i sentimenti di chi si sta costruendo una gabbia mentale? Perché mi sento quasi vincolata a questi pensieri, ho la costante esigenza di fare ricerche su internet, di solito o digito 'paura di essere lesbica' oppure cerco storie di donne che hanno scoperto dopo di essere bisex o lesbiche. Ho sempre e dico sempre sognato una bella storia d'amore, ho sempre sognato ad occhi aperti di avere un compagno accanto che forse è diventata quasi una fissazione. Quella di trovare qualcuno, la paura di rimanere sola per sempre. E ora si aggiunge questo dubbio che mi fa sentire senza volto. Ho paura di accettare qualcosa? Se affronto il dubbio mi ritrovo nei miei labirinti mentali fatti di test, prove, immagini ricorrenti, domande su domande. Se non affronto il problema sento una voce dentro di me che mi dice 'stai fuggendo da chi sei davvero'. Ma io almeno su questo pensavo di saperlo chi fossi. Quello che ho notato è però che 'star male' per questo dubbio mi ha fatta smettere di piangere, o comunque ha ridotto la frequenza, per il tradimento che ho scoperto. Sento troppa confusione e vorrei alle volte evitare di farmi troppe domande, di venerare i miei pensieri ritenendoli tutti degni di attenzione.
Gentile ragazza,
mi sembra anzitutto che lei debba cercare di superare ed elaborare meglio, con l'aiuto di un professionista, il tradimento del suo ex-ragazzo perché mi sembra plausibile che tutta la sintomatologia si sia sviluppata a seguito ed in conseguenza di questo trauma.
In secondo luogo, lo psicologo psicoterapeuta dovrebbe lavorare per eliminare eventuali fattori personali che hanno permesso o favorito questa esperienza traumatica. Solitamente in queste occasioni occorre migliorare il rapporto con la figura paterna.
Solo dopo aver fatto questi passi, sarà il caso di riprendere il problema che ci espone, per valutare se sia di tipo ossessivo o abbia un qualche fondamento relativo all'orientamento sessuale.
Cordiali saluti