Provo vergogna per la mia famiglia
Buongiorno, mi chiamo Sara e ho 21 anni. Oramai sono anni che convivo quotidianamente con una sensazione di inadeguatezza e di inferiorità rispetto agli altri, e credo che sia dovuto principalmente alla mia situazione familiare, per la quale provo una profonda vergogna e che impatta inevitabilmente le mie relazioni sociali. Ho sempre vissuto con mia madre e mio fratello minore. I miei genitori hanno divorziato quando ero piccola e mio padre ormai non lo vedo né lo sento dal 2018, ma anche prima è sempre stato assente e non lo vedevo quasi mai, giusto per le festività. Ma comunque durante l’infanzia non ne ho mai sofferto particolarmente perché fortunatamente non mi è mai mancato nulla, ho avuto un’infanzia molto felice di cui non mi posso lamentare. Ho cominciato a provare vergogna durante l’adolescenza, quando d’altronde tutti cominciamo a paragonarci agli altri. Ma nel mio caso hanno contribuito una serie di altri fattori. In primo luogo, un fattore economico: in questi ultimi anni abbiamo avuto, e abbiamo tutt’ora, gravi problemi economici, non riusciamo ad arrivare a fine mese. Io studio all’università e mia madre non vuole assolutamente che io trascuri lo studio per lavorare, nonostante io fossi disposta a farlo. Fatto sta che ho dovuto, e sto continuando a fare, molte rinunce. Sono costretta a dire di no a molte uscite con i miei amici soprattutto la sera, perché non ho i soldi per prendere la patente e la sera non ci sono autobus, per cui ogni volta mi devo inventare scuse perché mi vergogno a dire che non ho soldi per la patente. Vorrei viaggiare ma costa troppo (sono 3 anni che non faccio una vacanza). Inoltre anche la mia casa è abbastanza “povera”: è piccola, non ha neanche un salotto, i pavimenti sembrano sempre essere sporchi, la cucina è un disastro. Me ne vergogno molto e infatti non invito mai a casa nessuno. Tutto ciò non ha di certo contribuito a migliorare la mia autostima. È una situazione che mi crea molto disagio. Ma non è soltanto della situazione economica che mi vergogno: so che è brutto da dire, ma provo vergogna anche della mia famiglia. Mia madre è l’unica con cui vado più o meno d’accordo, con i nostri alti e bassi. Con mio fratello invece non parlo, ci sono giorni in cui non scambiamo mai neanche una parola, mi sembra di vivere con un estraneo. Con mia mamma è già più aperto, mentre con me zero. Lui non è allegro, non ride mai, risponde a monosillabi, non è spontaneo, disinvolto come la maggior parte dei ragazzi che conosco. Come se non bastasse qualche mese fa abbiamo scoperto che fumava, sigarette e canne. Ora ha smesso, diciamo che mia mamma lo ha rimesso in riga, ma comunque io non lo sopporto. Non ha voglia di studiare, non aiuta in casa, sta tutto il giorno in camera a non fare nulla, e non è ormai neanche più un bambino dato che ha 18 anni. So che non dovrei dirlo ma a volte mi capita di pensare come sarebbe la mia vita senza di lui, se fossimo soltanto io e mia mamma. Come se tutto questo non bastasse, non ho praticamente altri familiari oltre a loro due. Mi è rimasta una nonna materna che è letteralmente una strega, tratta sempre male mia mamma e a malapena mi fa gli auguri di compleanno. I miei zii non li vedo né sento mai. Non ho un padre. Insomma, la mia famiglia è un disastro. I miei amici sembra invece che abbiano tutti famiglie perfette, hanno sì i loro problemi, ma che sono problemi che hanno più o meno tutti. In questo periodo mi sto sentendo con un ragazzo, ma la mia paura più grande è farlo venire in casa mia, doverlo presentare a mia mamma e soprattutto a mio fratello. Ho paura che mi giudichi. D’altronde non sarebbe il primo, vivo in un paese piccolo in cui tutti conoscono tutti e nessuno si fa gli affari suoi, per cui sono anni che mi sento giudicata e additata come “quella poverina che non ha il papà, che non arriva a fine mese, che ha un fratello problematico”. Sono stanca, vorrei solo andarmene e ricominciare da capo in una città dove nessuno mi conosce. Vorrei andare dalla psicologa ma costa troppo. Non so come uscire da questa situazione, non vedo la luce in fondo al tunnel.
Esiste lo psicologo dell'ASL che non costa molto, ora si può provare a chiedere il bonus psicologo, esistono le Terapie brevi che ottengono risultati anche in poche sedute...le consiglio di spendere bene dei soldi da un bravo psicologo perché dovrebbero essere soldi benedetti.
Può anche accadere che, se non danno risultati strategie comunicative/comportamentali, lo psicologo indichi la necessità di cambiamenti di vita, ma almeno avrà sentito il parere di un professionista che può vedere le cose in un'ottica più imparziale, alla luce delle sue conoscenze professionali e della sua esperienza.