Come uscire da un incubo?
Buongiorno sono una ragazza di 37 anni madre di due Bambini di 7 e 10 anni, da circa due anni dopo un matrimonio che non è stato da favola, con continui litigi e malumori, riesco a trovare il coraggio di dire a mio marito davanti alla mia famiglia che non lo amavo più, l'amore si era spento a causa delle ripetute denigrazioni e violenze dovute anche a particolari richieste nella sfera intima. Tutta la famiglia ha cercato costantemente di farmi cambiare idea, mi dicevano sforzati per I tuoi figli! Mentre lui era bravo solo a dirmi "che faresti senza di me, non hai nulla, non hai nessuno, io sono il tuo pilastro, non sei capace di farti una vita da sola, ti tolgo tutto" ed inizia così il mio incubo. Tutte queste parole risuonavano nella mia mente, non sentivo l'aiuto da parte di nessuno, anche perché lui mi aveva messo tutti contro, mi aveva privato delle amicizie e della mia famiglia. Per l'amore dei figli mi sono sacrificata, nemmeno nell'intimità riuscivo a trovare piacere con lui tanto da portarmi da un medico che mi diagnostica problemi di secchezza...il mio corpo si rifiutava e andavamo avanti a creme e pomate lenitive. In tutto questo lui ha sempre dato la colpa a me che ero malata. Mi sentivo sola e in gabbia e il periodo del lockdown non è stato d'aiuto, trovai un rifugio in un app di canto che mi teneva la mente lontana dall'incubo familiare e intanto crescevo i miei figli. Su questa app inizio a trovare conforto in altre gente, si parlava di problemi di vario genere con delle persone virtuali e, qualche mese fa, uno di questi mi ha ascoltata, aiutata a recuperare l'autostima, mi sono sentita rinascere tanto da affezionarmi a questa persona. Mio marito mi vedeva diversa, più felice e ha iniziato a spiarmi in casa tramite Alexa, ascoltava le mie conversazioni e quando ha sentito che avevo detto una parola d'affetto verso questa persona, è tornato a casa e mi ha strappato il telefono di mano per spiare le chat. Da quel momento l'incubo è peggiorato , lui inizia a minacciarmi di togliermi tutto, dice davanti ai bambini, amici e parenti che io l'ho tradito. E torno ad essere la donna depressa che non riesce nemmeno più a mangiare, dopo un paio di mesi dove ho cercato di resistere, gli dico che non ero più disposta a stare con lui a letto, mi sentivo violentata ogni volta e iniziai a pensare che non è possibile sacrificarsi con un uomo che non ami più solo per I figli, inizia qualche tentativo di riconciliazione dove chiedo a lui di restare insieme come genitori ma non come coppia , lui rifiuta perchè al primo posto per lui c'erano l' esigenze da uomo. chiedo la separazione ma le cose non vanno come dovrebbero. Proponiamo una consensuale ma mio marito non era d'accordo alla separazione, lui mi diceva o stai con me o ti distruggo... Andiamo avanti per 1 mese con richieste dall'avvocato che venivano respinte e nel frattempo lui mi toglie ogni tipo di sussidio , non potevo nemmeno più pagarmi le medicine per la mia anemia ed io non avendo reddito perché casalinga iniziai a lavorcchiare pulendo qualche appartamento. Anche qui lui faceva il possibile per impedirmi di guadagnare soldi , faceva uscire la bambina prima da scuola o si inventava impegni per non restare con i bambini quando dovevo lavorare. Nel pulire casa mia , trovo le prove che lui aveva piazzato qualcosa in casa dove ascoltava le mie telefonate private , un quaderno dove segnava ora e audio con il particolare che aveva sentito. Poi tornava a casa da lavoro e si metteva nel letto mentre dormivo e cercava in tutti i modi di approfittare ed io lo respingevo ogni volta. La bambina ,legatissima al padre, iniziava a mostrare segni di manipolazione, non voleva più stare con me e con la mia famiglia... Ogni volta mi attaccava e denigrava come faceva il padre . Allora mi sono recata ad un centro antiviolenza su consiglio del 1522. Qui vengo accolta e ascoltata e portando ogni prova vengo indirizzata a denunciare alle autorità il tutto perché ero vittima di violenza psicologica. Mi reco dai carabinieri ogni volta che subito una violenza a esporre denuncia ma passano i mesi (con oggi sono 3) ed io ancora sono costretta a vivere i casa sotto pressione, il mese scorso mia figlia per strada mi chiama ad alta voce scema e tornati a casa ho insistito per metterla in punizione togliendole il cellulare, da precisare che la bambina viveva ore in videochiamata col padre a lavoro ( dalle 16 alle 23 di fila) nonostante io dicevo che così si sarebbe rovinata il cervello perché non aveva più una vita sociale, ma a lui serviva tenermi sotto controllo usando la bambina, quella sera insistetti per toglierle il telefono e lui mi manda la polizia a casa denunciandomi per violenza su minore, la bambina in quel frangente mi disse queste parole "tanto i carabinieri ascoltano me che sono bambina no te che sei adulta". la settimana scorsa dopo le ennesime e ripetute molestie da parte sua , durante un litigio , lui alzando il dito medio lo indirizza con forza verso il mio fondoschiena mentre ero piegata a caricare la lavatrice. Mi sono sentita violentare , presa dalla vergogna e dalla rabbia ho dato qualche schiaffo a lui e sono uscita di casa piangendo recandomi al centro antiviolenza dove mi ascoltavano ogni settimana e che , stranamente , dopo che hanno ascoltato lui non mi hanno più chiamata. Quella mattina la Dottoressa mi disse "Signora viene qui ogni volta a fare del vittimismo, sapeva a cosa andava incontro ora si rimbocchi le maniche e lavori". Mi sono sentita abbandonata, sono tornata a casa e ho tentato il suicidio bevendo della candeggina. Oggi sono stata salvata e la psichiatra che mi ha ascoltata in ospedale mi ha detto che non devo assolutamente avvicinarmi a lui perché è nocivo per la mia salute mentale e psicofisica. Non ho una casa , non ho soldi , mi hanno tolto i bambini con un affido temporaneo ai nonni paterni perché lui mi ha denunciato che l'ho picchiato davanti alla bambina che ha testimoniato dai carabinieri perché portata dal padre. Non ho più nulla , io voglio rifarmi una vita lontana da lui ma mi tengono legata qui e addirittura nonostante le mie registrazioni danno ascolto alle parole di una bambina manipolata dal padre e dai nonni. Per favore ditemi cosa devo fare
Gentile signora, non sono esperta del settore dei Centri antiviolenza per le donne, ma forse dovrebbe prendere il coraggio di volersi separare e cercare quindi Centri legali che possano supportarla. In alternativa, anzi prima di questa decisione, andrebbe tentata una terapia di coppia che appuri se ci sono margini perché il matrimonio perduri in maniera soddisfacente e se il matrimonio stesso ha un fondamento costitutivo, senza il quale qualunque terapia è con ogni probabilità votata all'insuccesso. E' nozione comune che solitamente il partner debole nelle separazioni è l'uomo e non la donna.