Cara Laura...immagino per lei non sia semplice dover affrontare la dipendenza di suo marito e non riuscire ad aiutarlo. Probabilmente in questi anni si è trovata davanti un uomo "diverso" in ogni fase della dipendenza, fasi che vi hanno poi condotto alla consapevolezza ed accettazione da parte di entrambi della sua esistenza. Lei parla di bugie, furti, inganni da affrontare...mi chiedo se, per caso, il ricordo di ciò che avete passato e di queste "cose brutte" di cui parla la spingano ad avere, ad oggi, meno fiducia nei confronti di un uomo che sta cercando di migliorare, ma che con le sue ricadute la riporta indietro nel tempo. Cara Laura, la dipendenza da sostanze è un fenomeno abbastanza totalizzante, in quanto spesso va a toccare tutti gli ambiti di vita e proprio per questo richiede un percorso lungo e costante. Suo marito sta dimostrando in questi due anni di voler tornare ad essere libero dalla sua dipendenza e lo sta facendo a piccoli passi. Probabilmente ne manca ancora qualcuno e in questo momento ha bisogno anche dell'affetto di una moglie come lei e della costanza che ha avuto finora. Se la cosa potrebbe tranquillizzarla, potrebbe provare a parlare con chi segue direttamente suo marito nel centro; instaurare un dialogo tra famiglia ed equipe spesso è un buon metodo per la condivisione e la buona riuscita di un progetto comune. Sinceri saluti.