Ansia nei bambini
Buongiorno, Mio figlio di quasi 5 anni, da un mesetto circa manifesta stati d'ansia a scuola. Vive male il distacco dai genitori, cosa che non si era mai presentata prima. L'anno scorso era considerato dalle maestre un bambino autonomo e con ottime capacità grafiche per la sua età. Quest'anno ci riferiscono che lavora in modo frettoloso e senza impegno, non ascolta le consegne, gli interessa solo giocare. Un giorno a scuola è scoppiato a paingere senza motivo. Anche a casa è molto attaccato a noi e vuole mille baci e abbracci prima di andar via, la notte dorme con noi e si sveglia alle volte per assicurarsi che siamo ancora lì. Noi l'abbiamo sempre rassicurato e continuiamo a farlo, forse anche a troppo a questo punto. Ammetto che io sono una persona ansiosa e anche se cerco di non trasmettere la mia ansia è possibile che lui l'assorba. In famiglia abbiamo un buon dialogo. Questa situazione mi preoccupa.
Buona sera Sara
Questi periodi di crescita in cui si notano delle flessioni comportamentali che potremmo definire di regressione , sono fondamentali per poter tornare a procedere verso il futuro con tutte le competenze, abilita e capacità acquisite.
I bambini hanno assoluto bisogno di sperimentare in questi momenti che possono essere ancora piccoli come prima, e soprattutto che possono contare sul sostegno e l'amore dei genitori.
Vogliono ricevere coccole, attenzioni, amore.
Capita in questi momenti, di ansia da separazione che i genitori reagiscano con ansia o rifiutando queste modalità infantili, pensando così facendo di aiutarli ma può capitare che questo rifiuto aumenti la loro ansia e il loro stress e che li porti ad esasperare le loro crisi emotive.
Nel corso degli anni questi momenti di regressione vanno accolti e compresi perche fondamentali per lo sviluppo e la loro crescita. Quando si sentirà nuovamente sicuro affronterà con il sorriso ciò che ora lo turba e lo affligge.
Per quanto riguarda invece la possibilità di trasferire l'ansia , questo può capitare soprattutto in questi momenti di maggior fragilità. È necessario trasferire attraverso lo sguardo, il sorriso e il calore di un abbraccio l'accoglienza e la sicurezza ma soprattutto la serenità. Accogliere il pianto senza denigrarlo, perche il pianto è un emozione come tutte le altre e va conosciuto e riconosciuto per la sua importanza.
In ogni caso per superare questo momento può essere utile valutare le differenti strategie utilizzate fin ora da voi genitori, e cercare di capire se fra quelle usate ce n'è una più valida delle altre , un atteggiamento che magari avete notato aver dato maggior tranquillità a vostro figlio. Quella modalità probabilmente fra le altre sarà quella che lo aiuterà giorno dopo giorno a ritrovare la sua serenità. È molto importante ricordare anche che ognuno ha i suoi tempi di elaborazione delle emozioni, e in questi delicati momenti di crescita i tempi sono un po' più lunghi, qui di necessitano da parte dei genitori di maggior pazienza .
Rimango a vostra disposizione se servissero maggiori chiarimenti.
Dott.ssa Tricarico Valentina