Dott.ssa Valentina Zanon

Dott.ssa Valentina Zanon

Psicologa / Psicoterapeuta / Psicotraumatologa - E.M.D.R.

Quali conseguenze per i figli con un papà lontano?

Salve,
Sto vivendo un periodo davvero buio e cerco risposte e qualcuno che possa aiutarmi.
Sono sposato da 8 anni e ho due figli di 7 e 3 anni, purtroppo il matrimonio non va bene, probabilmente non è mai andato bene e sono tantissimi i momenti di tensione ed entrambi siamo fortemente infelici, ne abbiamo parlato tante volte e la nostra storia è finita da tempo seppure manteniamo un unione nel seguire i figli. Purtroppo si avverte spesso la tensione in casa e sopratutto il figlio grande ormai capisce benissimo la situazione e più volte ci ha chiesto di non litigare e vedo nei suoi stati d'animo che qualcosa non va, come se i segni di queste tensioni si riflettano, è spesso nervoso e molto sensibile, piange al minimo rimprovero anche se bonario.
Ho lavorato lontano da casa per qualche tempo e poi son ritornato ma la situazione è ancor peggio di prima perchè a questo si è unito il voler tornare a lavorare dove ero prima e tornerei anche domani. L'unica cosa che mi ferma è la paura che i figli possano crescere male senza me, che soprattutto in età adolescenziale possano andare fuori controllo, o che cmq possano avere bisogno urgente di me e io per lontananza non potessi aiutarli, Allo stesso tempo, qui, cosi, io non sto bene, sento di entrare in un vortice di depressione che peggiora se solo guardo al futuro e penso ad una vita intera cosi.

Gentile Francesco,

purtroppo la paura non è mai una buona consigliera. Numerosi studi oramai concordano sul fatto che la tensione famigliare e i continui litigi tra i genitori di fatto possono generare nei figli un peggiore malessere rispetto ad una separazione ben gestita. I ruoli di padre e madre non sono confinati ad una mera presenza fisica, bensì alla capacità di instaurare una pratica di comunicazione autentica in grado di sostenere il ruolo educativo. Non è possibile prevedere il futuro, tuttavia un presente caratterizzato dal timore di cadere in un "vortice di depressione" può essere solo deleterio per tutti i componenti del nucleo. Le suggerirei di reperire informazioni sulla Pratica Collaborativa, un metodo non-conflittuale di separazione/divorzio in cui tutto il nucleo famigliare può contare sul supporto di un team multidisciplinare che cura tutti gli aspetti (compreso quello emotivo) della famiglia durante la sua transizione. Se volesse invece tentare ancora di preservare il suo matrimonio, forse potreste tentare di rivolgervi ad una buona terapeuta di coppia.

Cordiali Saluti,

Dott.ssa Valentina Zanon