Dott.ssa Valeria D'Antonio

Dott.ssa Valeria D'Antonio

psicologa psicoterapeuta

Da tre anni vivo autodistruggendomi persa in un dolore insuperabile

Buongiorno, sono una donna di 36 anni, distrutta. Da tre anni vivo autodistruggendomi persa in un dolore insuperabile. Premetto che da giovane adolescente ho vissuto periodi depressivi, senza reali motivi scatenanti ma causati da una bassissima autostima e da una madre che sebbene mi abbia sempre voluto bene e si sia prodigata materialmente per me, per carattere, si è sempre comportata in modo freddo, mai affettuoso, sempre giudicante nei miei confronti. Tre anni fa ho conosciuto un uomo, 41 anni mai sposato e che, ho saputo dopo, ha sempre lasciato le ragazze con cui è stato per un motivo o per un altro, uomo che ha conosciuto suo padre solo a 30 anni quando si è deciso a cercarlo per affrontare il dolore dell'assenza vissuta,mi raccontava che ha sempre avuto paura di amare. Inizialmente fui indifferente a lui, ma dopo un lungo corteggiamento mi sono lasciata andare e mi sono perdutamente innamorata, convinta che dopo anni di delusioni e dolori fosse quello giusto, la mia possibilità di essere felice. Lui nonostante fosse molto preso ha sempre fatto fatica a lasciarsi andare completamente, mi dimostrava più con lo sguardo che con le parole e io l'ho sempre spronato a lasciarsi andare perchè di me si poteva fidare. Due mesi dopo l'inizio della nostra relazione rimasi incinta. Fui scioccata da questa notizia, non la ressi, era troppo presto, ci stavamo conoscendo, non avrei mai accettato che lui rimanesse con me per il bambino e non perchè fosse convinto di amarmi. Decisi di non tenerlo nonostante un suo timido tentativo di tenerlo, lui si è comunque mostrato in accordo con la scelta presa. Pensavo che avremmo avuto tempo, dopo aver consolidato il rapporto, di poter avere la famiglia che desideravo. Purtroppo da allora e per pochi mesi ancora, il nostro rapporto è andato deteriorandosi, io ho cercato di superare quella scelta dolorosa fatta attaccandomi a lui sempre più e amandolo in modo viscerale, lui si è sempre piú allontanato, sentendosi braccato, costretto a scelte di convivenza che a me parevano naturali stante l'amore vissuto che io consideravo reciproco. Decise quindi dopo circa 5 mesi dal malaugurato aborto di lasciarmi e da allora il tormento. Io mi sono sentita mancare la terra sotto i piedi, giá magra persi circa 10 kg in due settimane, nulla aveva più senso, in questi tre anni ci siamo sporadicamente rivisti, sotto mia pressione lui sempre con atteggiamento evitante, mi ha sempre ripetuto che lui non ce la faceva a riprovare, non voleva più lasciarsi andare, che avevamo fatto degli sbagli e dovevamo accettare la fine della storia. Le volte che ci siamo rivisti abbiamo sempre avuto rapporti intimi perchè l'attrazione è sempre stata molto forte e reciproca, dopo mi sentivo peggio di prima se possibile, persa in un pianto inconsolabile.Io dopo tre anni vorrei solo scomparire dal mondo, ho chiuso tutti i rapporti sociali e amicali, non sono mai più stata con un uomo, ho il disgusto al pensiero che altre mani mi tocchino, mani che non sono le sue. Continuo a rimpiangere quel bambino mai nato, magari era la mia chance per essere felice, magari sono stata troppo rigida e avrei dovuto prendere questo evento come episodio casuale della vita ma non per questo sbagliato, ma io devo sempre controllare tutto. Il solo pensiero mi distrugge, sono ansiosa e depressa, vivo sola, mi alzo solo per lavorare, ho un posto di responsabilitá che mi costringere ad assumere una maschera davanti agli altri ed essere forte e invece vorrei solo piangere, morire. Non riesco a liberarmi da questo rifiuto, dalla sua immagine, da quello che provavo con lui, non esiste un futuro per me, non avrò mai una famiglia mia, vorrei solo che tutto finisse, la mia vita inutile finisse, anche se razionalmente capisco che sono una donna di 36 anni ed è un sacrilegio pensare queste cose orribili Ho bisogno di aiuto, sono disperata, la mia famiglia è preoccupatissima per me, in questi tre anni ho provato alcuni percorsi di terapia psicologica ma nessuno mi ha dato beneficio, per favore aiutatemi a rinascere, abito in provincia di Novara, vi chiedo disperatamente di segnalarmi qualche professionista che possa realmente aiutarmi, posso spingermi anche in zone di Gallarate/Varese. Io vorrei solo volermi bene e ritrovare la voglia di vivere

Carissima Anna,

inizio dicendo che collaboro come psicologa con la Vigna di Rachele, che si occupa di accompagnamento spirituale e psicologico alle donne (e non solo) che come te hanno vissuto la dolorosa esperienza dell'aborto, che lascia sempre una ferita profonda e un dolore che troppo spesso non ci è possibile esprimere ed elaborare, che non viene compreso, e che si rischia di vivere in solitudine. Tutto questo per dirti innanzitutto che ti capisco, che non sei la sola a vivere un dolore così forte dopo un aborto, a cui si accompagna spesso, come nel tuo caso, la fine di una relazione importante, e sentimenti di vuoto, di depressione, di solitudine, di disperazione. Posso dirti, perchè l'ho visto in molte donne che hanno vissuto questo, che c'è una speranza, che passa attraverso il poter guardare il proprio dolore, elaborarlo e provare a ricostruire una relazione speciale con il bambino non nato, che rimane come ricordo dentro di te, che ti ha reso e ti rende mamma. Passa attraverso l'espressione e l'alaborazione di tutti i tuoi vissuti, spesso forti, ambivalenti, confusi dentro di te, circa l'accaduto, vissuti di rabbia, senso di colpa, impotenza, indegnità, per poter andare oltre, come in fondo, cercando aiuto, dimostri di voler fare, e questo è già un primo grande passo!

Fare questo da sola è difficile, come tu stessa ti rendi conto, io ho lo studio a Novara, se vorrai contattarmi. In ogni caso ti invito a dare un'occhiata ai siti internet cui prima mi riferivo: www.vignadirachele.org, www.progettorachele.org. Su questi troverai diversi consigli e tante storie simili alla tua di donne che hanno attraversato questo dolore, e oggi hanno recuperato la speranza per andare avanti, incontro alle tante cose belle che ancora nella vita potranno accadere (e per alcune di loro sono già accadute).

Per il momento ti faccio tantissimi auguri, rimanendo a disposizione.