Come posso credere che ci sia ancora una speranza per me?
Ciao, ho letto tante domande e tante altre risposte su questo stio, proverò a descrivere un pò la mia situazione, perchè ormai mi trovo nel fondo dell'abbisso e la luce in superficie diventa sempre più scura. Non ho avuto per niente un bel percorso di vita, fra maltrattamenti, isolamenti, la mia autostima e fiducia è stata sempre minata, anche magari in conseguenza a delle mie azioni, non intendo certo fare la vittima e ne mi ci sento una vittima. Mi sento vuoto e perso e non trovo nessuna utilità/posto in questo mondo, mi sembra quasi logico pensare che questo mondo non mi voglia, che sono sempre la persona sbagliata nel posto sbagliato, perchè semplicemente sono sbagliato io. Non do la colpa a nessuno del mio essere, non punto il dito, ma mi angoscia sapere di essere così diverso, ma che la mia diversità non stia bene con questo mondo in nessun contesto. Sono padre e guardandomi indietro, come genitore, in nessun caso avrei alzato le mani su mio figlio. Mi è successo troppe volte di essere stato menato al punto di arrivare a pensare, già all'età di 5 anni che avrei potuto morire per le botte, non sapevo mai quando avrebbe finito, io mi chiudevo a riccio cercando con le braccia di coprirmi le mani per cercare almeno un pò di difendermi, li tenevo alla mia vita e non volevo morire. Anche di fronte agli amici, cinghie, ciabatte, scope...tutto sono stato privato della mia virilità, dignità, orgoglio di conseguenza venivo isolato da tutti, e questo succede sempre in continuazione. Cerco di rendermi utile ed aiutare le persone, anche perchè veramente adoro aiutare chi ha bisogno, mi da un senso, fa sentire realizzato e non chiedo mai niente in cambio, ma immancabilmente mi trovo a fare i conti con chi si approfitta. Io non riesco a non essere empatico verso le persone, soffro per chiunque stia male, mi addolora vedere la sofferenza in questo mondo e sentirmi così piccolo e insignificante da no poter fare nulla, le persone sono diventate tutte apatiche, come si può pensare di vivere una vita normale, con tutto ciò che succede io non ci riesco, il mondo si sta rovinando da solo ma io ho rovinato il mio. Ho avuto tanti dolori, non mi è mai stata diagnostica la depressione, perchè non sono mai andato da uno specialista, ho soltanto cercato su google quelli che sono i sintomi ed è uscito fuori l'allelujia............. Sono sposato e ho una figlia, penso di aver (anzi sono quasi certo) di aver rovinato il mio matrimonio, dovuti soprattutto ai miei comportamenti, non voglio giustificarmi, ma non erano intenzionali e non me ne rendevo conto, adoro mia MOGLIE ho lasciato l'italia è quel poco che avevo per lei, ma sapevo che ne sarebbe valsa la pena. Ora mi ritrovo che lei sembra menefreghista nei miei confronti, penso che si sia stancata di me, anche se ancora mi ama.....non gliene faccio una colpa e non posso tornare indietro e mi fa terribilmente male, avrei preferito mille volte farmi mettere sotto da un camion, ma non voglio andare avanti pensando di perdere tutto di nuovo non voglio neanche arrivare al punto, non ho le forze e sono solo, lo sono sempre stato. solo e sono arrivato al punto di stare bene nella mia solitudine. Ma immancabilmente anche nella mia solitudine mi fermavo a pensare, e mi sento di essere rovinato, diffettoso e che non mi posso più riparare. Avevo già idee di suicidio, ma ho conosciuto lei e mi ha regalato una speranza, non avevo mai più pensato a tutto ciò, stavo bene, ero FELICE. Io non voglio riniziare tutto da capo, non voglio avere altre sofferenze, sono stanco di soffrire, non voglio essere vigliacco e non assumermi la responsabilità delle mie azioni, ma veramente non riesco più a soffrire, non mi voglio trasformare in qualcosa che non sono mai stato, io volevo solo un piccolo posticino tutto qua. Spero di poter ricevere magari un parere, anche solo così, tanto per, non so nemmeno perchè sto scrivendo qua, mi sembra, con tutto rispetto e non vogliatemene male, una perdita di tempo. Io sono cosciente della decisione che ho preso, mi manca solo il coraggio, semplicemente ho troppa paura che il mio intento non vada a buon fine e mi ritrovo poi in una situazione in cui non posso autonomamente cercare di farla finita.
Buonasera Gianluca,
mi dispiace molto per la sua situazione, e ammiro molto il suo coraggio nell'aver deciso di lasciare questo messaggio.
La situazione che riferisce di aver vissuto nella sua infanzia certamente non aiuta nella costruzione di una personalità solida e di una vita che possiamo ritenere soddisfacente. Ciò che ci traumatizza da bambini inevitabilmente è qualcosa che ci portiamo dietro e dentro anche in adolescenza e in età adulta. Esiste, poi, il concetto di trasmissione intergenerazionale del trauma.
Dal messaggio che ha scritto si percepiscono molte risorse che lei ha dalla sua parte: è stato molto bravo nell'interrompere questa catena di trasmissione (cosa che l'ha portata a pensare che lei non avrebbe voluto riservare ad un suo ipotetico futuro figlio lo stesso trattamento che lei ha ricevuto) e riferisce di avere dei buonissimi pregi come l'altruismo spontaneo, l'empatia e il desiderio di aiutare chi è in difficoltà. Faccia molto tesoro di queste risorse, che non appartengono a molti, e non dimentichi di coltivarle.
Anche se so che può risultare molto difficile, un lavoro di tipo psicologico può aiutarla a fare i conti con il suo passato (di cui non ha assolutamente colpe) e scendere a patti con ciò che le è accaduto, ad iniziare a trattare in modo corretto ed efficace la sua patologia di depressione (qualora fosse confermata una diagnosi) e anche a risolvere le difficoltà che riscontra nel suo matrimonio. Sono tutti aspetti assolutamente recuperabili e su cui si può effettuare un lavoro, in nome della sua salute mentale, dato che è un suo legittimo diritto prendersene cura e mantenerne un adeguato livello.
Chiedere aiuto non è una vergogna. Le auguro un immenso buona fortuna per la sua vita.
Dott. Valerio Tollo, psicologo e consulente sessuale.