psicologo, psicoterapeuta, psicodiagnosta, consulente tecnico di parte
Come riprendersi dal fallimento
Salve, sono un ragazzo di 39 anni che vive ancora con i suoi, con un lavoro precario, senza relazioni e ancora vergine. Credo di essere riuscito a fallire in tutto in questa vita. Come si può uscire da tutto questo, quando passi notti insonne ad immaginare un cappio al collo?
Carissimo Luigi,
capisco come deve sentirsi in questa fase della sua vita in cui si comincia a fare qualche bilancio. Nella sua lettera però ci sono pochi elementi per poterla aiutare. Occorrerebbe conoscere qualcosa del suo passato, come andamento scolastico, esperienze lavorative, relazioni familiari, ecc.. Quello che attualmente posso dirle è che non si riesce molto a capire perchè lei sente di essere un fallito, pur avendo comunque un lavoro sia pure precario (ovviamente non so se lei è soddisfatto di tale lavoro), mentre molte altre persone della sua stessa età non hanno alcun lavoro. Probabilmente lei sente di essere stato penalizzato dalla vita e potrebbero non mancare delle cause che hanno determinato questa sua sensazione. La vita spesso ci fa passare durante la crescita da una percezione positiva ad una negativa, ad esempio, quando avevamo dei "sogni" che non si sono realizzati e ci confrontiamo quindi con quelli che stanno meglio di noi. Difficile confrontarsi con quelli che stanno peggio, perchè la nostra natura ci spinge ad ottenere sempre di più ed il meglio per noi stessi. Sono pochi quelli disposti ad accontentarsi. Aggiungo a tutto ciò che alcune persone stranamente riescono a reagire anche davanti alle esperienze negative e si sforzano di andare comunque avanti, mentre altre nelle stesse condizioni provano una difficoltà insormontabile ed una riduzione di energia vitale che non gli permette di procedere. Non siamo tutti uguali. Ci può essere una predisposizione naturale diversa per ogni individuo.
Mi auguro vivamente che queste poche note possano risultare utili a stimolare una riflessione utile a trovare una via d'uscita. Forse ha bisogno di fare un piccolo sforzo per fidarsi di qualcuno (un amico, una persona cara, il suo medico curante per farsi consigliare). Indubbiamente la strada è in salita, ma non è detto che per lei le cose non possano cambiare. Le faccio tanti auguri di cuore.