psicologo, psicoterapeuta, psicodiagnosta, consulente tecnico di parte
È sano decidere di allontanarsi dai genitori?
Salve a tutti; ho deciso di scrivere su questo forum per mettere la mia esperienza a confronto con quelle degli Esperti e capire se la decisione che sto maturando abbia un senso o meno. Ho 44 anni, sono sposato da 3 anni e padre di una figlia di 2 anni. Sono arrivato alla convinzione che il rapporto coi miei genitori non sia più fonte di benessere. In particolare, sento il peso del loro continuo lamentarsi di tutto, della capacità innata di trovare sempre il negativo di ogni situazione. A questo si aggiunge che percepisco oramai da anni una netta differenza di trattamento fra me e mia sorella. Io sono paziente e portato all'ascolto e questo forse mi rende prevedibile, "debole" ai loro occhi e in qualche modo succube dei miei genitori; mia sorella è invece apparentemente forte, brillante ma anche istintiva e irascibile. Per questo, da sempre i miei adorano mia sorella; qualunque lei cosa faccia o dica, per loro è ben fatta. Al contrario, nei miei confronti, non lesinano critiche di ogni tipo, non ultima quella di "trovarmi meglio nella famiglia di mia moglie". Cosa assolutamente falsa, perchè faccio di tutto a stare bene attento a non creare squilibri nelle visite ai rispettivi genitori, miei e di mia moglie. Non sopporto più questo stato di cose e più vado avanti, più percepisco questo disagio. Mi guardo indietro e vedo che, in fondo, è sempre stato così. Io, lo studioso di casa, il figlio bravo e pronto a dire sempre sì a mamma e papà, cui ad esempio è stata negata la possibilità di studiare alla LUISS (nonostante le tante promesse negli anni del Liceo) perchè troppo costosa; quello che si accontentava di andare in giro senza vestiti firmati. Mia sorella invece quella che ha sempre preteso vestiti firmati ed ottenuto ciò che voleva; quella che a 18 anni, è andata a studiare fuori perchè per lei o quello o niente. Le stesse differenze che vedo fra me e mia sorella, le vedo anche nel trattamento dei nipoti. Mia figlia non gode delle stesse attenzioni che i miei genitori riservano agli altri nipoti. Ho provato negli anni ad avere un rapporto sereno, equilibrato, ad affrontare le cose con calma, discutendone. Ma in compenso, vengo chiamato da mia sorella e a volte anche dai miei genitori, il "mezzo prete". Forse perchè dovrei urlare e "sbattere i piedi come fa lei"? Ma sono felice del mio modo di essere pacato e non voglio nè credo di avere le forze psicologiche per cambiare e scimmiottare mia sorella o la persona che non sono. In questo momento, avverto anche dei sensi di colpa perchè i miei accusano dei problemi di salute e io faccio di tutto per essere loro vicino e di supporto (mia sorella vive a 400 km di distanza) ma anche questo viene dato per scontato e sembra non basti mai per guadagnarmi l'affetto o quantomeno il rispetto dei miei genitori. A vostro parere, allontanarsi del tutto dai miei famigliari, fermo restando le necessità pratiche della vita quotidiana, può essere il modo per stare meglio? Non vorrei peraltro privare mia figlia dell'affetto (per quanto non assiduo e costante) dei suoi nonni. Ringrazio chi mi vorrà rispondere.
Gent.mo Sig. Vincenzo,
indubbiamente la voglia di allontanarsi dai suoi genitori è senz'altro giusta, stando a quanto lei riferisce, soprattutto in considerazione del fatto che non farebbe mancar loro quel minimo di assistenza relativamente a quelle che lei denomina come "necessità pratiche della vita quotidiana". Questo potrebbe aiutarla a realizzare quella separazione-individuazione che un pò tutti nella vita dobbiamo prima o poi raggiungere (a maggior ragione per lei che ha 44 anni), ossia l'acquisizione di una propria identità e di una propria indipendenza. Questo può aiutarla anche a riconsiderare come meno pressanti le considerazioni e gli atteggiamenti dei suoi genitori nei suoi confronti, nonchè a raggiungere una certa accettazione da parte sua del loro modo di essere e di pensare. Auguri sinceri.