Elenco Psicologi e Psicoterapeuti a Padova e provincia - Pag. 1

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Lo Psicologo: cosa può fare e non fare?

Sempre più frequentemente si sente parlare di psicologi, ma chi è realmente lo psicologo?

Alcune persone lo considerano, ancora, come una figura a metà tra la magia e la medicina. Spesso viene considerato in modo non adeguato. C’è chi crede che lo psicologo possa solo svolgere un semplice servizio di ascolto, convinzione del tutto errata che porta a screditare il suo valore professionale.

Prima di tutto proviamo a fare un po' di chiarezza tra le differenti figure mediche, impegnate nel mondo della psicologia. Perché la differenza c’è, ed eccome!

Lo psicologo è un professionista laureato in Psicologia (5 anni di corso di laurea), che ha svolto un tirocinio pratico e obbligatorio di 12 mesi, al termine del quale ha sostenuto l’Esame di Stato per essere abilitato alla professione di Psicologo.

Ogni psicologo, per poter esercitare la propria attività, deve essere iscritto all’Albo professionale della propria regione.

Lo psicologo è legittimato a compiere interventi che spaziano dalla prevenzione del disagio, alla promozione della salute psicologica, dalla patologia dei disturbi mentali al loro trattamento. In quest’ultimo caso, utilizzerà specifiche terapie psicologiche che permettono il raggiungimento degli obiettivi, senza l’ausilio di sostanze farmaceutiche.

Infatti, lo psicologo non è un medico, quindi non può prescrivere farmaci, a differenza dello psichiatra, ma può eseguire e valutare i test psicologici. Questo non vuol dire che si tratti di una professione di secondo livello, bensì di due professioni diverse, ma complementari.

Lo psicoterapeuta, invece, è una figura medica laureata in Psicologia (5 anni), con una specializzazione di 4 anni in Psicoterapia. Dal terzo anno di scuola di specializzazione, gli psicoterapeuti possono effettuare colloqui sotto la supervisione di uno specialista con più anni di esperienza.

Lo psicoterapeuta può seguire, durante la propria formazione, diversi modelli teorici, che si differenziano in base al funzionamento della mente umana, come ad esempio quello cognitivo, sistemico-relazionale, costruttivista, gestaltico, etc. 

Quanti psicologi esistono?

Ad oggi in Italia esistono quasi 40.000 psicologi, ognuno con proprie caratteristiche.

Gli psicologi sono tutti differenti tra loro e questo dipende dal tipo di formazione conseguita, dalle esperienze fatte, dai tirocini seguiti, dalle specializzazioni prese.

Volendo raggrupparli in macro categorie, possiamo parlare di:

Come lavora lo psicologo?

Lo Psicologo può strutturare un percorso di cura, utilizzando specifici strumenti cognitivi, come ad esempio:

  1. il colloquio: che permette di conoscere il paziente e capire il suo funzionamento psichico. Attraverso questo strumento, lo psicologo raccoglie tutte le informazioni indispensabili per poter agire e stabilire il percorso di cura migliore per il paziente.
  2. Test psicologici: si tratta di una serie di prove e domande che vengono utilizzate esclusivamente dalle professioni psicologiche, quindi non possono essere utilizzate da tutti.

Questi due strumenti permettono di indagare in profondità la personalità di un individuo, ottenendo un quadro generale, comprensivo di tutti gli aspetti emotivi, razionali ed attitudinali del paziente.

Lo psicologo è quindi l’unico professionista riconosciuto e regolamentato dallo Stato che usa gli strumenti specifici delle Scienze Psicologiche, per ottenere il benessere psicologico delle persone, senza farmaci e senza psicoterapia.

Il colloquio psicologico

Non si può parlare di un unico tipo di colloquio psicologico. La cosa certa è che il primo colloquio è un momento delicato da affrontare e gestire.

Durante il primo incontro si gettano le basi per un solido e futuro rapporto di fiducia. Lo psicologo porta il cliente a scoprire prospettive alternative al problema, in modo da valutare insieme il tipo di obiettivo che si vuole raggiungere. In un secondo momento, viene stipulato un “contratto” tra il cliente e lo specialista.

Gli obiettivi scelti di comune accordo devono:

Il terapeuta diventa una sorta di insegnante, da cui il cliente apprende molto.

Se il paziente raggiunge l’obiettivo prefissato, arriva ad una maggiore consapevolezza delle proprie azioni e reazioni, indispensabile per migliorare il proprio stile di vita.

Tutto ciò è alla base di un cambiamento, che permetterà al paziente di riemergere dalle oscurità della propria mente.

E se il paziente mostra un atteggiamento avverso?

Se il paziente si mostra ostile nei confronti del percorso terapeutico, è assolutamente svantaggioso cercare di costringerlo a seguire dei consigli che non sente propriamente suoi.

Attraverso l’insight lo psicologo è in grado di valutare l’efficacia del colloquio e capire come intervenire.

Di solito chi si presenta ostile, grazie al colloquio, riesce a intravedere nuovi traguardi, sicuramente più positivi e più funzionali, rispetto ai precedenti; presupposto primario di un sicuro cambiamento del paziente.