Attacchi di panico, disturbi da ansia generalizzata e doc
Salve,
sono stato circa 20 anni in psicoterapia ad orientamento psicanalitico con quattro diversi terapeuti, per problemi di depressione e di disturbi ossessivo compulsivi, tipo lavaggio continuo delle mani, originatisi da attacchi di panico avuti dopo l’utilizzo di sostanze stupefacenti per qualche anno in età adolescenziale.
In seguito ad una recente operazione di settoplastica funzionale e di asportazione di un granuloma apicale, ho continuato ad avvertire un dolore al nervo trigemino. Recatomi da un neurologo per una visita, lo stesso mi ha prescritto GABEPENTIN 100 mg. Ho assunto una capsula ed il giorno dopo ho riscontrato sensazioni di intontimento e di alterazione di coordinazione, tanto che ho impiegato il doppio del tempo per fare una doccia.
Ho interrotto immediatamente l’assunzione.
Solo che nei giorni successivi sino ad oggi ho avuto attacchi di panico ed un continuo disturbo di ansia generalizzata, oltre al doc già presente. Inoltre, ho iniziato ad avvertire disorientamento, fenomeni di depersonalizzazione e derealizzazione con episodi di amnesia dissociativa, che mi aumentano gli attacchi di panico e l’ansia per paura di impazzire. Come se l’effetto del GABEPENTIN avesse “slatentizzato” una parte più profonda di me, sepolta ed irrisolta. Da allora, per paura di destabilizzarmi ulteriormente ho interrotto immediatamente il mio percorso con l’ultimo terapeuta. Sento che se non faccio nulla sto male e se “scavo” ancora dentro me stesso peggioro irreversibilmente. Così mi sento in un vicolo cieco ed i sintomi mi divorano.
Ringrazio per il cortese riscontro.
Cordiali saluti
Salve, Il quadro che descrive è molto articolato e merita un approfondimento in sede di colloquio.
Mi sento però di dirle che una psicoterapia per essere efficace ed efficiente deve produrre cambiamenti effettivi nell'arco di qualche seduta fino a produrre cambiamenti definitivi che devono essere consolidati in breve tempo. Una terapia che richiede anni come fa a stabilire se a far stare meglio il paziente è stato il tempo o la terapia stessa?
Le consiglio pertanto di contattare un collega che adotti la terapia breve strategica nella sua zona così da cominciare il prima possibile un processo di cambiamento indirizzato a renderla nuovamente autonomo.
A disposizione