Il mio papà sta morendo.
Da piccolina volevo sposarlo, crescendo l'ho odiato. Oggi ho 37 anni e il mio papà sta morendo, un anno fa abbiamo scoperto che era malato e oggi gli restano pochi giorni. Negli anni ho litigato con lui un miliardo di volte, siamo stati anni senza parlarci, al mio matrimonio lui non c'era. Poi scopro di essere incinta e così decido di proporre la pace. Lui impazzisce dalla gioia all'idea di diventare nonno e dopo 35 anni inizio a scorgere in lui sentimenti ed emozioni che mai aveva mostrato. Poco dopo la nascita di mio figlio, scopriamo della sua malattia. Da adolescente è stato così capace di ferirmi che in un messaggio gli scrissi: "un giorno morirai da solo, quella sarà la tua punizione più grande per il male che mi fai", oggi sono diventata ogni cosa per lui. Non lo lascio mai, stiamo trascorrendo questi ultimi giorni con me che ho abbandonato ogni cosa, anche mio figlio, pur di stargli accanto per qualsiasi necessità. Lo lavo, lo cambio, lo coccolo, non lo lascio mai e sto morendo dal dolore. Mi sento dilaniata, squarciata, sento che sto morendo anch'io. Non so come supererò questo immenso dolore, adesso mi sembra impossibile. Sono disperata. Penso che non avrò mai più la possibilità di recuperare tutti quegli anni persi, penso che ho aspettato 36 anni per sentirmi dire che "sono in gamba ", mio padre mi conosce solo adesso e io non posso lasciarlo andare. Sto impazzendo!
Buongiorno Francesca,
anche se cresciamo e apprendiamo che la morte fa parte della vita, è normale temerla per sè o per i propri cari, poichè, più di ogni cosa, essa simboleggia l'ignoto, qualcosa che non potremo mai controllare e di cui, in fondo, sappiamo poco. Nel suo caso questa paura si associa, probabilmente, al senso di colpa di non aver vissuto a pieno la relazione con suo padre. Ma se la vostra relazione non fosse stata così, oggi non sareste le persone che fanno di tutto per stare insieme. Ogni relazione è un percorso a sè, e sia lei che suo padre siete cresciuti e cambiati nel tempo. Il passato non possiamo cambiarlo, ma possiamo trarre insegnamenti da esso.
La invito a riflettere su questi temi e, se sente di non farcela da sola, valuti l'idea di avvalersi di un supporto psicologico per affrontare questo momento peculiare.
Un cordiale saluto,
dott.ssa Veronica Cascone
Studio di Psicologia online