Dott.ssa Verusca Giuntini

Dott.ssa Verusca Giuntini

Psicologa Psicoterapeuta Terapeuta E.M.D.R.

Genitori e sensi di colpa

Buona sera scrivo perché ormai da molti anni ho un rapporto molto difficile con i miei genitori. Mia mamma ha un carattere molto forte ed è stata molto severa con me e mia sorella. Mio papà ha sempre delegato tutto a lei riguardo la nostra educazione. Non ha mai preso posizione. I problemi più grossi però sono nati nel 97 quando mio padre ha tradito mia madre. Da quel momento è scoppiato l'inferno. Lui è impazzito era all'estero per lavoro e non voleva più tornare a casa. Lei impazzita, ha iniziato a fare la vita da adolescente e io la vita da mamma. Non si sono mai separati ed hanno continuato una guerra per anni. Noi figlie abbiamo dovuto assistere a cose veramente spiacevoli. Nel 98 mi sono sposata e le cose continuavano. Ho iniziato ad avere ansia ed attacchi di panico. Sono stata in psicoterapia. Il casino in famiglia continua in tutti i campi. Affettivo, economico e anche di salute. Mio padre ha avuto un infarto. Mia sorella ha sofferto di problemi alimentari. Io rimango in dolce attesa ma comunque non ho tregua ogni problema mi viene sempre buttato addosso. Mio marito, santo uomo, sopporta tutto e tutti e aiuta i miei genitori in tutti i modi. Per farla breve passano gli anni ho 2 figli ma ancora non riesco a staccarmi dai miei genitori. Con loro sono intollerante e faccio fatica a stare con loro che invece mi vedono come una figura portante e vorrebbero stare sempre con noi. Da una parte mi sento in colpa perché li faccio soffrire ma dall'altra so che dovrei staccarmi da loro perché non posso continuare a soffrire. Ho provato a dire loro che ho bisogno dei miei spazi ma sembrano non capire e io ho altri sensi di colpa. Sostanzialmente è da una vita che mi sento di dover fare da genitore ai miei genitori.

Cara Martina,

La situazione che descrive è davvero gravosa e lei deve avere moltissime energie per sostenerla.

Lei deve poter prendere della distanze emotive dalla sua famiglia d'origine e trasformare gli stili relazionali.

Le vorrei chiedere perché si sente in colpa...

Il senso di colpa, probabilmente originato nella sua infanzia o nei vissuti relativi alle "cose spiacevoli" delle quali parla nel suo scritto e alle quali lei e sua sorella avete "assistito", è il primo sentimento che va sciolto. Infatti, al di sotto di questo spesso si strutturano delle dinamiche di dipendenza affettiva.

Io comincerei proprio da lì.

Probabilmente il suo lavoro in psicoterapia non era concluso oppure avrebbe bisogno di essere ripreso.

Se potesse ricontattare il/la suo/a psicoterapeuta, potrebbe mandare avanti un lavoro già iniziato.

Diversamente (sempre se volesse fare psicoterapia), le consiglierei di trovare un/a professionista con approccio sistemico-relazionale e/o formato/a in EMDR (una tecnica che l'aiuterebbe a elaborare gli eventi traumatici occorsi nella sua vita - veda la lista dei terapeuti sul sito dell'associazione "emdr.it").

Io credo che le sue figlie abbiano (anche legittimamente) diritto ad avere la presenza piena della loro madre.

Inoltre, ci tengo a dirle che quello che ci portiamo dentro di irrisolto dal rapporto con le nostre famiglie d'origine, si trasmette come eredità ai figli... come il colore degli occhi o dei capelli; oramai è un dato scientifico, la disciplina che studia questi fenomeni si chiama epigenetica.

Se ha necessità di chiarimenti mi scriva sulla mia pagina.

Le auguro di alleggerire il "suo bagaglio" e di sentirsi meglio.

Cordialità,

Dott.ssa Verusca Giuntini