Vorrei imparare a gestire alcuni momenti di tristezza che mi fanno vedere solo buio.
Sono una ragazza di vent'anni al primo anno di università, svolgo una normalissima vita da ragazza della mia età ma spesso ho delle crisi. Ho dei momenti in cui vedo solo buio, mi sento un vuoto nel petto, ho tachicardia, molta ansia e non riesco a ragionare, né a pensare. Non parlo di giornate o di settimane, sono dei momenti, poche ore in cui entro in una condizione di stasi che mi porta solo a piangere istericamente. Vorrei capire a cosa fosse dovuto. Ho avuto problemi di ''tristezza'' anche quando ero più piccola, periodo scuole medie. Non ho avuto un'adolescenza semplice, mia madre si operata di tumore mentre facevo gli esami di terza media, mio padre ha avuto un brutto incidente che l'ha quasi costretto sulla sedia a rotelle e infine ho affrontato un brusco trasferimento. Vorrei capire se questi eventi, che stanno diventando molto frequenti, potessero essere rimasugli del passato che si stanno manifestando adesso sotto forma di una forte ansia. Non ho mai avuto il coraggio né la consapevolezza di parlarne con nessuno fino a quando, qualche settimana fa, il mio ragazzo si è accorto che non ero in me e mi ha chiesto di parlargli, così l'altro ieri sera ho provato a spiegargli quello che mi succede in qui momenti e mi ha convinta a parlarne con qualcuno, allora cercando sul web ho trovato voi. Grazie in anticipo.
Cara Valeria,
Il disagio che descrive potrebbe attenere a una sua nota personale (la "tristezza" già vissuta all'inizio dell' adolescenza) o, diversamente, derivare da traumi occorsi nella sua vita, i quali potrebbero essere stati causa di forti stress emotivi non elaborati.
Non è chiaro da quanto tempo sono iniziate le crisi e con quale frequenza si presentano... Inoltre sarebbe importante approfondirne i pensieri che li accompagnano...
Se ne ha la possibilità contatti un/a collega psicoterapeuta che sia formato/a anche in emdr: una tecnica che, integrata con la psicoterapia, aiuta molto dal punto di vista dell'elaborazione dei traumi. Può trovare una lista di colleghi/e presenti nella sua zona sul sito dell'associazione "emdr.it".
Intanto, quando sente arrivare i sintomi prodromici delle crisi cerchi di gestirli sul nascere: si focalizzi sul suo respiro e mentalmente si predisponga a dare spazio all'energia che sente arrivare, poi, la canalizzi all'esterno scegliendo una modalità a lei congeniale (ad es. le piace scrivere? disegnare? ballare?) e comunque le lacrime vanno benissimo.
Mi rendo conto che non è facile, né da fare né da comprendere, che l'unica esperta della sua storia e dei suoi vissuti è solo lei e che la sofferenza che prova sul momento possa essere sopraffacente...
Si tratta però di prendere consapevolezza di ciò che prova durante la crisi e di dirigerne la forza. Questo l'aiuta a trasformare i vissuti che vi si legano.
Se ha necessità di chiarimenti mi contatti senza esitare.
Un augurio di felicità.
Saluti cordiali,
Dott.ssa Verusca Giuntini