Vita e morte
Buonasera e ringrazio gentilmente chiunque mi risponderà.
Sono una ragazza che soffre di depressione ma secondo me c'è qualcosa che non va in me.
Sono sempre stata una persona solitaria e questo mi ha portato a riflettere molto sulla mia vita e trovarne un senso
Ho pensato molto sul senso della vita e sono arrivata alla conclusione che niente può farmi stare meglio: ho sempre pensieri suicidi, sono completamente sola, non ho rapporti con la mia famiglia poiché non capisce che soffro di depressione, ho più volte tentato di spiegare come mi sento ma per loro la malattia mentale è un tabù quindi mi sono arresa e loro mi hanno esclusa, non ho amici, e a quasi 22 anni non ho concluso niente della mia vita.
A quasi 22 anni c'è il senso di fallimento totale, ho fallito in tutto e non mi rimane niente e mi chiedo cosa mi spinge a continuare a vivere, forse la paura di sopravvivere a un tentativo di suicidio mi fa rimanere ferma senza decidere se vivere o morire.
So di essere un peso per chiunque e di sicuro i traumi del passato non mi aiutano ad andare avanti.
So che è difficile vivere, ma ogni secondo della mia vita, nella mia testa c'è il continuo pensiero di suicidarmi, di smettere di vivere, il pensiero di non farcela più, perché è più facile arrendersi a tutto invece di andare avanti.
Nella mia mente so che il suicidio è solamente una soluzione temporanea, ma è una soluzione che prevede l'annullamento di me stessa e sembra più facile rispetto a vivere.
Cara Melissa,
I suoi temi sono profondamente esistenziali...
Si tratta dell'eterno e tormentoso conflitto interiore tra energie di Eros e Tanatos (cfr. Freud), tra l'ansia evolutiva vitale e la direzione involutiva della patologia (cfr. Alberto Alberti)...
Queste energie psichiche sono sempre presenti in ogni essere umano, mentre l'entità del loro conflitto dipende da quanta preponderanza esse assumano nel guidare i nostri pensieri e le nostre azioni o da quanto esse influenzino i nostri stati interiori, talora causando forte sofferenza...
Constatare poi che nessuno crede alla sua enorme sofferenza ne aggrava il quadro... perché in questo modo aumenta il senso di impotenza che alimenta l'idea di non farcela.
Lei ha solo 22 anni, perciò, tante possibilità per riscattarsi dai suoi "fallimenti" e tanta energia vitale da ritrovare e liberare per potersi affrancare in ciò che desidera... anche se (lo so bene), in questo momento, non le pare possibile.
Non conosco la sua vita, ma dai temi che porta le suggerirei di trovare un/a collega con una formazione sistemica o psicosintetica (magari con ulteriore formazione in EMDR).
Su Milano ho una collega psicosintetista.
Se vuole mi può scrivere senza problemi, quando vuole, le posso dare contatto della collega, o comunque io sono disponibile per altre indicazioni e chiarimenti.
Si può sempre riscrivere una storia.
La saluto cordialmente,
Dott.ssa Verusca Giuntini