Malessere e tristezza apparentemente immotivata
Ciao a tutti, sono una ragazza di 20 anni e mi trovo a scrivere qui perché ormai sono mesi e mesi che sto mentalmente male. Nonostante io non mi possa lamentare della mia vita non riesco a liberarmi di questo magone che ormai mi opprime. Mi ritrovo a piangere senza un motivo apparente e sono triste. Come posso sentirmi meglio se non so cosa mi fa stare male? Non sono una persona troppo ansiosa, non mi preoccupa il futuro, non ho paranoie particolari.
Eppure quasi ogni sera mi chiudo in me stessa e assecondo questa mia tristezza ascoltando canzoni tristi o guardando film deprimenti, proprio perché non mi va di vedere o sentire cose allegre. La cosa strana è infatti che nonostante io voglia smettere di sentirmi così è come se da una parte io assecondassi questo dolore.
Come posso uscire da tutto ciò e come posso liberarmi di questo magone che mi sta uccidendo?
Ho cercato di essere il più chiara possibile, attendo una risposta disperatamente.
Gentile Alice,
La sua lettera è molto chiara. Potrebbe essere un malessere legato ad una crisi esistenziale, una deflessione del suo umore, oppure tutto quello che prova adesso potrebbe derivare da vissuti traumatici passati...
Mi colpisce però una sua frase:
"la cosa strana infatti è che nonostante io voglia smettere di sentirmi così è come se da una parte assecondassi questo dolore".
L'essere umano ha una interiorità psichica molteplice...
Cioè, le diverse parti delle quali si compone la nostra personalità sono spesso (e normalmente) conflittuali e disarmoniche e per questo creano sofferenza, instabilità, ambivalenza e così via.
In una persona giovane come lei ci sono molte potenzialità da fare emergere attraverso una psicoterapia, e il punto di partenza è un buon lavoro di integrazione e armonizzazione della sua interiorità.
Il mio parere è che il solo atto di "reprimere" quella parte di lei stessa che vorrebbe uscire attraverso le lacrime e il dolore, se pur naturale, non faccia altro che protrarre un'agonia.
Cerchi quindi, nei limiti della sua tolleranza, di fare uscire quel dolore sotto una forma concreta, come ad esempio la scrittura, il disegno... e, se le viene da piangere, lasci fluire via, con le lacrime, quel magone...
Se vuole mi scriva, resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Qualora desiderasse iniziare una psicoterapia, io ricevo anche a Firenze e credo sinceramente che la potrei aiutare.
Spero che sarà presto più serena.
La saluto cordialmente,
Dott.ssa Verusca Giuntini