Soffro di attacchi di ansia
Buongiorno a tutti, sono Ilaria e ho 24 anni. Soffro di attacchi di panico, che mi vengono soprattutto ai cambi di stagione, ma che mi rendono triste per la maggior parte del tempo. Sono attacchi che in qualche modo prevedo, perché sono anticipati da una serie di sintomi che ormai riconosco alla perfezione (come difficoltà digestive, formicolii e sensazione di vista offuscata e testa vuota). Sono sempre stata una ragazza allegra e solare, piena di “luce”. Sto facendo tanta introspezione, sto provando ad analizzare quello che il mio corpo cerca di dirmi. Sono attacchi che al momento vengono per di più la sera quando sono sola, rendendomi il sonno difficile e qualche volta mi lasciano un senso di angoscia che si protrae fino alla mattina successiva. Io mi sono trasferita per l’università e negli anni non ho avuto un percorso facile, perché ho cambiato corso di laurea e anche casa in affitto (ho avuto una brutta esperienza con un ragazzo egoista). Gli attacchi sono iniziati quando sentivo di non voler più frequentare quel corso di studi e pensavo che cambiando tutto si sarebbe attenuato. Non riesco a capire il motivo di questi attacchi, nonostante ci provi. Sono una persona che si analizza molto e ho sempre pensato di “sapere chi sono”. Purtroppo con gli anni credo di essermi persa: ho mollato la mia più grande passione, la danza e non so dove voglio andare. Vorrei fare tante cose ma poi non tento di realizzarne nessuna. Ora mi sto dedicando alla fotografia e tutti si complimentano con me. Anche se da un lato sembra che nessuno voglia farmi “emergere”. Con la danza, nonostante mi riconoscessero del talento, per tanti anni la mia insegnante ha sempre cercato di tenermi sotto di lei, nella sua piccola scuola; ho scritto come lavoretto per un giornale regionale ricevendo anche lì molti complimenti. Nonostante questo però anche al liceo mi avevano ormai inquadrata come mediocre e così sono sempre stata. Ho sbagliato corso di laurea e ho avuto la forza e il coraggio di ricominciare e di questo sono molto fiera. Ho passato moltissimi esami con voti alti e io ero convinta di non esserne in grado. Vorrei ricoltivare la mia autostima. Prima mi piacevo molto come persona, mi sentivo in grado di qualunque cosa, e ora mi considero per lo più persa. I miei si sono separati quando avevo 14 anni e da quel momento ho sempre avuto un rapporto burrascoso con mio padre, dettato da tanti tira e molla da parte sua (un giorno mi voleva vedere e l’altro mi riempiva di insulti). Al momento sono fidanzata con un ragazzo meraviglioso che conosco dalle elementari. Fa di tutto per me. Però lui è una persona che sa cosa vuole dalla vita, sa dove vuole arrivare, dove vuole vivere ecc.. io invece non più. Spesso capitano attacchi di panico quando sono con lui e penso che probabilmente siano dettati da una sorta di “gelosia buona” nei suoi confronti, perché vorrei essere in grado di affrontare le difficoltà come fa lui (e lui ne ha affrontate veramente molte e ha avuto un periodo di depressione). Ora io ho ancora un anno di università e poi mi aspettano una serie di decisioni importanti per me stessa. Da un lato non vedo l’ora, perché sembra che vivere da sola e fare l’università non migliori la situazione (nonostante il corso di Laurea mi piaccia). Non voglio più sentirmi sola e insicura, voglio poter stare sola senza pensare di morire. Voglio poter badare a me stessa e bastarmi. Voglio sapere ciò che sono. Secondo voi sforzarmi a ricominciare danza potrebbe aiutare (perché mi manca quella sensazione di stanchezza mista a soddisfazione)? Cosa dovrei fare? Questa introspezione aiuta? A me piace molto scrivere, ma ho paura che analizzare troppo me stessa possa peggiorare la situazione.
Grazie.
Cara Ilaria,
Lei è molto giovane.
Sempre più spesso mi capita di sentire, proprio da persone di età simile alla sua, che si sentono cambiate, che non si riconoscono più, che stanno assistendo all'emersione di un'immagine di se stesse diversa dall'immagine conosciuta fino a quel momento...
Questo viene consapevolizzato in genere tra le motivazioni che spingono alla ricerca di aiuto.
Questo tipo di crisi viene proprio per prendere coscienza della propria vera natura.
In linea con ciò, a mio avviso, per lei sarebbe importante intraprendere una psicoterapia, in quanto l'aiuterebbe a conoscersi meglio e a consapevolizzare quanto la sta succedendo.
Ho buoni contatti di formazione psicosintetica (come me) nella sua zona (non esattamente ad Imperia), ma anche su questo portale può trovare un cospicuo elenco di validi professionisti
Riguardo alla danza. Personalmente credo che riprenderla le farebbe comunque bene; anche a prescindere dagli aspetti legati all' umore. Infatti così il suo corpo sarebbe "impegnato" in un'attività rigenerativa (quindi nutrito)... inoltre credo che le farebbe bene anche per recuperare un po' di stima di sé.
Sul fatto di analizzare quello che il corpo le vorrebbe dire, io le suggerirei più di "immaginare cosa le stia dicendo".
Provo a spiegarmi. Il nostro inconscio, e la vita psichica in genere, non seguono la logica della mente... bensì procedono in maniera analogica: per immagini e per simboli. Quindi scrivere va bene, ma, più che in modo analitico, lo farei in modo creativo.
Sono consapevole che da soli non sia semplice approntare rimedi... forse avere una guida per fare emergere una nuova immagine di sé (anzi delle nuove immagini!) sarebbe la cosa migliore.
Spero che possa sentirsi un pizzico incoraggiata e, magari, un po' sollevata.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti ed eventualmente mi può contattare per iscritto con il modulo "scrivimi".
Volendo, possiamo anche fare delle consulenze orientative online.
Grazie per la sua condivisione.
Saluti cordiali,
Dott.ssa Verusca Giuntini