Dott.ssa Verusca Giuntini

Dott.ssa Verusca Giuntini

Psicologa Psicoterapeuta Terapeuta E.M.D.R.

Problemi nelle nuove conoscenze

Buongiorno.
La mia storia è particolarmente complessa ma ora mi limiterò a chiedere un consiglio per un problema in particolare.
Sono una ragazza di 25 anni. Ho perso mia madre all'età di 3 anni poi mio padre a 17 anni. Questo mi ha portato dopo il diploma ad iniziare subito a lavorare per vari motivi e mi sono sempre messa in secondo piano mettendo in primo piano i doveri e le responsabilità. Ora ho le idee più chiare su ciò che voglio fare e uno dei miei progetti è iniziare l'università e trascorrere un anno all'estero, cosa che ho sempre desiderato fare.
Questo mi porterà a conoscere tante persone nuove.
Ho notato che quando faccio nuove conoscenze ho sempre timore di parlare del mio passato, non tanto perché io me ne vergogni ma perché ho paura di mettere in imbarazzo la persona che ho davanti. Cerco sempre di non parlarne anche perché ho paura che cambino atteggiamenti nei miei confronti e che dopo si approccino in modo diverso. Non so mai quando posso dirlo perché spesso mi fanno la domanda del motivo per cui ho iniziato subito a lavorare dopo il diploma o del perché voglio iniziare ora a studiare e mi sembra quasi impossibile non dirlo.. O magari mi chiedono della mia famiglia e non so mai cosa rispondere.
Questo problema ho iniziato a notarlo da poco perché è da poco che sto iniziando a conoscere molte persone che non sanno nulla di me, prima non lo avevo notato perché vivendo in un piccolo paesino tutti nella mia zona sanno chi sono e conoscono la mia storia.
Vorrei poter partire e iniziare la mia esperienza lasciandomi dietro di me questo mio passato che mi ha sempre preceduto.
Grazie.

Gentile Giulia, 

Capisco profondamente la sua difficoltà quando parla del timore che le persone cambino atteggiamento nei suoi confronti e capisco anche il peso di questi tragici eventi trascorsi che, inevitabilmente, le hanno segnato la vita. 

Io penso, però, che essere libera dal suo passato voglia anche dire sentirsi di poterne parlare (magari un giorno) liberamente, senza remore e senza temere che colui o colei che ascolta possa imbarazzarsi... Inoltre, a questo proposito vorrei dirle due cose:

- la prima è che lei non è responsabile di ciò che provano gli altri (questo per lei è un punto nodale, poiché credo che nella sua vita ci siano state molte occasioni in cui ha dovuto assumersi delle responsabilità); la seconda è che raccontare la propria storia con il cuore a qualcuno che sia sinceramente interessato è uno dei regali più belli che gli/le si possa fare... 

Dalle parole che ci scrive è chiaro che lei ha compiuto un suo percorso di crescita e questo, nonostante tutto, è la conseguenza positiva delle risorse che ha dovuto mettere in campo per andare oltre il suo dolore: risorse che ad oggi sono un bagaglio di cui fare tesoro.

Ci vuole comunque coraggio, sempre.

Buona fortuna e un saluto cordiale,

Dott.ssa Verusca Giuntini