Ho paura di vivere e passo le giornate davanti ai videogiochi

Cari psicologi , vi scrive un ragazzo di 18 anni. Giudico l'età irrilevante quando penso di non essere mai cresciuto ma allo stesso tempo mi vedo vecchio e stanco. Non so se la categoria in cui invio la mia domanda si in effetti quella giusta, non è stato facile quando ansia, rabbia , vuoto e dolore mi assalgono fino alla pazzia. Ho scelto questa categoria alla fine perché ho sempre pensato che tutto quello che facciamo,le nostre opinioni e tutti i nostri impegni le nostre fedi e ideologie hanno come unico obbiettivo l'alimentazione del nostro io ed Io in effetti non ricordo quando in vita mia sono stato capace di amarmi. Penso sia doveroso da parte mia specificare che non posso andare da nessuno psicologo/psicanalista di persona , sia perché me ne manca il coraggio, sia perché non posso e non potrò mai rivelare alla mia famiglia quello che sono e la mia tristezza (Mia madre ha evidenti problemi psicologici , si sente continuamente minacciata e deve sempre prevalere sul suo interlocutore, mio fratello più e più volte mi ha detto “Perché vivere?“ e come me tenta di nascondere la sua tristezza , mio padre corre,corre ogni giorno ed è già stato da uno psicologo tempo fa, mia sorella prima scriveva in un diario , adesso è fidanzata e non dico davvero felice ma mi piace la sua compagnia e la trovo meglio) ed io? Io ho rinunciato alla mia adolescenza per paura, ecco la mia più grande sofferenza! La paura di vivere! Io ho paura di vivere e passo le giornate davanti ai videogiochi . Ma non è vero che non ci ho provato, l'ho fatto , a scuola , dagli “amici“ ma è una follia ! Non mi sento vivo con loro ,mi sembra di stare in una bolla, io sogno una vita poetica! Non la loro vita monotona e piena di ipocrisia , io voglio fare altro è so che se soltanto ne trovassi il coraggio potrei mettere fine alle mie sofferenze ! e liberarmi ,liberarmi perché io mi sento dinamite, pronto ad esplodere, ma da anni piove su questa terra! E se anche io ho la sensibilità di un poeta senza lettere, e se anche io volendo posso vivere una vita felice e piena senza paura di morire , senza dover nascondere la mia vecchiaia senza dover illudere il mio io . Non rincorrere stupide ideologia , vivere felice di dolci risate come un bambino ! Ma è mai morto qualcuno felice? Mi sento più vicino a Wordsworth, Blake, Jim Morrison, Nietzche e Chopin loro che hanno riempito la mia anima e mi hanno fatto sentire vivo come sono morti? Hanno avuto una vita felice? Me lo chiedo sempre, Jim Morrison è scappato da questa realtà, Wordsworth col tempo è cambiato e forse un arcobaleno non lo riempiva più di gioia (or let me die!) ! Nietzche viveva solo totalmente solo. Blake solo ha avuto una dolce morte e non ha mai smesso di vivere da vivo. Cosa sorprendersi allora se desidero la solitudine? Se amo stare solo? C'è altro da dire, una ragazza che mi piaceva molto, che sentivo e sento poteva capirmi profondamente. Parlare di lei è forse necessario, ma spenderei un'infinità di parole su quella che è e che è stata per me ! Adesso però non riesco più a provare nulla mi sento infinitamente vuoto , non triste, ma vuoto, stupido! Non riesco a provare nulla, provo a sentire qualcosa masturbandomi due tre volte al giorno , ma niente, neanche mangiare mi riempe! Non è forse il mio problema quello di un secolo? E allora perché scrivo qui? Non sò ho smesso di ragionare , un tempo amavo scoprire... Ma adesso sebbene sono sempre stato un ragazzo brillante a detta dei miei professori , non mi sforzo nemmeno di concentrarmi , sto per prendermi la patente e faccio 8-9 errori di una stupidità sconcertante! Come sorprendersi se mi sento ritardato! Ho pensato di soffrire di Borderline, spiega molti dei miei comportamenti ma la mia sofferenza credo vada aldilà di una ipotetica malattia. Vi ringrazio, infinitamente! E mi scuso per la scrittura ma ho scritto questa lettere di getto mentre non ero apatico , sordo e muto. Grazie ancora!

Salve, l'unico consiglio utile che posso darle è di trovare il coraggio per portare le sue parole e i suoi vissuti da uno psicoanalista in quanto credo che un approccio psicoanalitico sia l'unica strada percorribile per un cambiamento. I personaggi che ha citato hanno trovato soluzioni soggettive e personali più o meno funzionali ma ogni essere umano in quanto reso unico proprio dalla sua sofferenza deve trovare la propria strada unica e irripetibile. La psicoanalisi e' uno strumento ideale per chi vuole rimboccarsi le maniche e lavorare su di se per non subire i sintomi ma agire da soggetto. Cordialmente 

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Dott.Vincenzo Messineo

Psicologo, Psicoterapeuta, Psicoanalista - Catania

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