Senso della vita
Buonasera! Vorrei scrivere questo post perché mi piacerebbe essere utile a qualcuno che potrebbe trovarsi nella mia stessa situazione. Sono un ragazzo di 26-27 anni, ho un lavoro part-time a tempo indeterminato (seppur per ora per pochi mesi all'anno) che mi rende iperfelice e di cui vado fiero, orgoglioso. Tuttavia in passato ho sofferto di disturbi emotivi molto forti e oggi credo che non vada qualcosa nel mio privato: vivo ancora con i miei che non mi accettano come omosessuale, non ho voglia di coltivare i miei hobby (es.: la politica) perché dentro di me ho due anime: una di destra ed una di sinistra. Vorrei andare in palestra o fare yoga o avere altri hobbies, però poi mi manca volontà e tanto so che non servirebbe a nulla, poiché mi sentirei brutto ed imbranato (come succede nelle attività pratiche - es.: guidare). Vorrei trovarmi un lavoretto per andare via di casa ed essere indipendente a livello economico, ma poi desisto perché mi sento incapace. Vorrei uscire, andare in locali gay a Milano o uscire con un ragazzo conosciuto in chat, ma poi ho un giudice morale dentro di me che mi fa sentire in colpa, soprattutto verso i miei genitori. Non so quale sia il senso della vita per una persona lgbt come me a parte il mio impiego part-time. Un po' di confusione direi. Mi piacerebbe avere un manuale che mi dicesse cosa fare e seguirlo alla lettera, ma so che non esiste.
Buona serata e grazie.
Salve Davide, sembra che il nodo del problema sia questo rapporto che ha con i suoi genitori, questa dipendenza psicologica da loro, dal giudizio etc. Un nodo che condiziona tantissime scelte di vita, a causa del genitore che fa da giudice interno, nella sua testa.
I genitori non accettano la sua omosessualità, e cosa si può fare per questo?! Si può solo accettare questa realtà, col dispiacere- dolore che comporta, ed andare avanti nella vita. Per potersi sentire come si sente quando svolge il suo lavoro part- time. Capire cioè quanto sia importante lasciare il giudizio, e fidarsi di più di se stesso, apprezzarsi come persona. Diventare una persona responsabile delle proprie scelte, senza quella paura costante di non andare bene in qualcosa, o di sbagliare. Valutare tutti i vantaggi di una separazione di fatto da suoi genitori, per ritrovarli più avanti e instaurare un rapporto da adulto a adulto.
Buona riuscita,
Dr. Cameriero Vittorio