Vita e morte
Buonasera e ringrazio gentilmente chiunque mi risponderà.
Sono una ragazza che soffre di depressione ma secondo me c'è qualcosa che non va in me.
Sono sempre stata una persona solitaria e questo mi ha portato a riflettere molto sulla mia vita e trovarne un senso
Ho pensato molto sul senso della vita e sono arrivata alla conclusione che niente può farmi stare meglio: ho sempre pensieri suicidi, sono completamente sola, non ho rapporti con la mia famiglia poiché non capisce che soffro di depressione, ho più volte tentato di spiegare come mi sento ma per loro la malattia mentale è un tabù quindi mi sono arresa e loro mi hanno esclusa, non ho amici, e a quasi 22 anni non ho concluso niente della mia vita.
A quasi 22 anni c'è il senso di fallimento totale, ho fallito in tutto e non mi rimane niente e mi chiedo cosa mi spinge a continuare a vivere, forse la paura di sopravvivere a un tentativo di suicidio mi fa rimanere ferma senza decidere se vivere o morire.
So di essere un peso per chiunque e di sicuro i traumi del passato non mi aiutano ad andare avanti.
So che è difficile vivere, ma ogni secondo della mia vita, nella mia testa c'è il continuo pensiero di suicidarmi, di smettere di vivere, il pensiero di non farcela più, perché è più facile arrendersi a tutto invece di andare avanti.
Nella mia mente so che il suicidio è solamente una soluzione temporanea, ma è una soluzione che prevede l'annullamento di me stessa e sembra più facile rispetto a vivere.
Gentile Melissa, le posso assicurare che questa sua sofferenza solitaria, che si manifesta con pensieri e sentimenti di tipo depressivo, può essere capita e decifrata, cominciandole a dare tutto il suo senso, e collegandola ad una angoscia esistenziale, che alla sua età è piuttosto comune. Ma il problema mi sembra sia dovuto anche alla chiusura nella quale lei si trova. I genitori non riconoscono questo disagio, perché ne hanno paura in qualche modo, lasciandolo rimanere un tabù, le si sente annullata per non "essere vista" proprio dalle persone da cui si aspetterebbe accoglienza, attenzione e ascolto; e la sua sudicia aumenta. Le suggerisco di andare oltre le aspettative che ha avuto sulla sua famiglia, e a credere nella possibilità di avere un aiuto psicologico da parte di un professionista, che ripeto possa davvero aiutarla a dare un significato alle sue difficoltà emotive, per conoscere i modi giusti per affrontare questa sua crescita psicologica difficile, e ritrovare nel pieno la sua identità ed il suo progetto di vita, che può essere meraviglioso.
PS. È possibile anche fare consulti psicologici via Skype.
Sinceri auguri,
Dr. Cameriero Vittorio